Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Prossima Apertura è il nome del nuovo progetto di rigenerazione urbana che verrà costruito nel quartiere urbano Toscanini di Aprilia, in provincia di Latina. Uno spazio condiviso e sociale, pensato con l’intenzione di realizzare un sistema integrato di luoghi pubblici, piazze, aree verdi condivise, con il recupero di ulteriori ambiti in stato di abbandono, in grado di rivitalizzare l’intero quartiere urbano a cura di Silvia Giacometti Photo by Alessandro Vitali Indice degli argomenti: Il progetto Cantiere aperto e accessibile Riattivare una parte della città rimasta incompiuta e dismessa per molto tempo, con l’obiettivo di riconsegnarla alla sua comunità realizzando un importante progetto di rigenerazione urbana composto da spazi pubblici integrati, piazze, aree verdi condivise: “Prossima Apertura” – questo il nome del progetto – è un vero e proprio cantiere aperto concepito da un gruppo multidisciplinare di cui fanno parte Orizzontale, NOEO, ADLM Architetti, che sorgerà nel quartiere urbano Toscanini di Aprilia, in provincia di Latina. Photo by Alessandro Vitali Nella mai realizzata piazza della Comunità Europea, architettura, ricerca psicosociale, arte e comunicazione collaborano insieme fino a coinvolgere direttamente gli stessi abitanti della zona, utilizzando una modalità operativa originale, dalla natura flessibile, che ha cominciato a essere riconosciuta come il modello “Prossima Apertura”. Oltre 8.600 metri quadrati che si sviluppano tra edifici a destinazione residenziale in un’area delimitata a nord da via Toscanini, a sud dalla via Pontina SS148, a est da via Guardapasso e a ovest da viale Europa. Via Francia (nel primo tratto via Amburgo) è, insieme a via Inghilterra, uno dei due assi principali interni al quartiere e connette via Toscanini a viale Italia. Prossima apertura, Vista planimetrica La comunicazione è stata individuata dai progettisti come strumento fondamentale per instaurare un efficace dialogo con i cittadini, per stimolare la loro immaginazione e per innescare un desiderio di partecipazione. In tal senso il progetto ha predisposto strategie di coinvolgimento mediate dai linguaggi dell’arte, dell’advertising e della performance. È così che prende forma il progetto originato da un gruppo multidisciplinare composto, tra gli altri, dagli architetti di Orizzontale, gli esperti di esplorazione psicosociale NOEO e l’associazione di curatori di arte urbana Walls (oggi non più attiva) vincitore del “Concorso di idee per la riqualificazione di 10 periferie urbane” bandito nel 2016 dal MIBACT e dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Dopo l’assegnazione dell’incarico il gruppo di progettazione ha visto la squadra crescere con l’inclusione dello studio ADLM Architettura e gli altri attori presenti oggi nel progetto, configurando un assetto inconsueto nell’avvicinamento alla rigenerazione urbana. Il progetto Il progetto interpreta la rigenerazione di una parte di città incompiuta e dismessa a partire dalla ricomposizione di legami nel tessuto architettonico e sociale circostante, giungendo a definire un preliminare sistema di una piazza su tre livelli. Il programma segue una modalità innovativa che Orizzontale ha sperimentato negli ultimi anni in progetti su scala nazionale e internazionale, qui perfezionandola in un programma che, pur non essendosi ancora compiuto, ha già cominciato a essere indicato come il modello “Prossima Apertura”. Un approccio olistico e sperimentale, flessibile e aperto allo spazio in cui opera. Photo by Alessandro Vitali Attraverso azioni pubbliche i progettisti hanno predisposto una serie di focus group e di workshop di arte pubblica, lavorando alla costruzione di un immaginario condiviso, a partire dalla scelta di rendere il cantiere un luogo aperto, accessibile e partecipato. Una apertura strutturata in fasi temporali diverse, che segue la realizzazione dei diversi spazi pubblici progettati in funzione del dislivello presente nell’area. Riappropriazione degli spazi quindi, non solo quelli della futura piazza della Comunità Europea, ma anche i ballatoi dei grandi edifici residenziali che sostituiscono uno spazio pubblico a lungo trascurato e oggi in fase di riattivazione. Photo by Alessandro Vitali Si tratta di un primo passo verso la ridefinizione del masterplan del quartiere, un progetto aperto che evolve per fasi, proprio come accade a un cantiere urbano, con l’ambizione di porsi come rinnovato avvicinamento alla pianificazione urbana e alla realizzazione di opere pubbliche. “Prossima Apertura” si innesta su un lungo percorso di riflessione dell’intero team sul tema dello spazio pubblico e sulle sue funzioni di condivisione e di socialità. Una riflessione che oggi, in un momento in cui un ripensamento delle tradizionali forme di urbanità e di nuove idee di condivisone degli spazi non sembra essere più rimandabile è entrata a far parte di un dibattito più ampio. L’interdisciplinarità del gruppo di lavoro, che coinvolge tra gli altri il vincitore del World Press Photo Alessandro Imbriaco e il graphic artist Rub Kandy, consente di agire su più livelli progettuali, così da innescare, a fianco della ridefinizione architettonica dell’area, un processo di community building. Cantiere aperto e accessibile Il progetto consiste in un piano di riqualificazione integrata del Quartiere Toscanini di Aprilia, a partire dal recupero dell’area originariamente destinata a diventare piazza della Comunità Europea: uno spazio incompiuto, che occupa una superficie di oltre 8.600 metri quadrati. Si tratta del primo passo verso la ridefinizione del masterplan del quartiere, sempre assegnato allo stesso gruppo di lavoro, che prevede interventi negli spazi che affacciano sull’area, come i ballatoi degli edifici residenziali e il parco pubblico adiacente, in cui verrà inizialmente realizzato un vivaio di quartiere destinato poi ad evolvere in giardino didattico a gestione comunale. Fino a luglio 2019 l’area destinata alla realizzazione della piazza della Comunità Europea si presentava come un terreno incolto, risultato del fallimento dei progetti della cooperativa realizzatrice del complesso residenziale e di successivi tentativi di ripristino. È per restituire a questo luogo la funzione di piazza e per permettere una graduale e durevole riappropriazione da parte della comunità residente che Orizzontale e ADLM Architetti hanno pensato a un cantiere diverso, reso fin dall’inizio accessibile. L’intervento sfrutta il dislivello tra via Francia, che lambisce l’area chiudendo idealmente insieme agli edifici residenziali il perimetro dell’area destinata alla piazza, collocata a una quota inferiore. Qui sono state previsti tre diversi livelli di spazio pubblico, in cui realizzare tre piazze integrate, distinte e permeabili: alla quota urbana è previsto uno spazio multifunzionale per il tempo libero, il gioco, lo sport e la relazione; la quota intermedia è caratterizzata da un sistema di rampe a lieve pendenza, che agevola le percorrenze, anche ciclabili, dell’intera area, con aree per il fitness e spazi di sosta che mettono in relazione le diverse quote; nella quota più bassa è stato inserito un ampio spazio prevalentemente libero, al centro del quale si trova un’area verde. In presenza di una grande seduta a nastro, la zona pavimentata attorno al giardino assolve la funzione di punto di incontro, aggregazione e socializzazione. Per poter permettere una riappropriazione fisica e affettiva dello spazio durante le stesse fasi di lavoro, la realizzazione delle tre piazze è prevista in fasi distinte, costantemente accompagnate da workshop sociali. Sezioni Assonometria Assonometria Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto