Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Nuova vita per un edificio industriale dismesso, grazie all’uso dello zinco titanio VMZINC che ne caratterizza i fronti in modo dinamico grazie all’ondulazione dei pannelli. Riqualificazione funzionale, ma anche estetica per un ex stabilimento produttivo legato all’industria del tessile, come molti nella provincia bergamasca. L’edificio, situato a Mornico al Serio, doveva essere recuperato e utilizzato per deposito e stoccaggio di materiale tessile. L’architetto Alberto Bertasa, che ha curato il progetto, ha pensato a un intervento più votato al riuso che alla ricostruzione ex novo. A rafforzare questa tesi ha contribuito il fatto che l’edificio (seppur dismesso) era, sia sotto l’aspetto edilizio sia sotto l’aspetto distributivo, in buone condizioni, quindi facilmente recuperabile. Il progetto ha previsto anche un potenziamento degli spazi terziari che sono stati ripensati funzionalmente (open space, sale riunioni) per meglio rispondere alle esigenze dell’utenza. Il recupero dell’immagine è un aspetto progettuale tutt’altro che secondario perché ha avuto il compito di comunicare la rinascita dell’attività produttiva. A questo recupero ha contribuito in maniera notevole la scelta di rivestire l’intero edificio con una facciata ventilata realizzata con i pannelli ondulati VMZ Sinus di VMZINC, finitura QUARTZ ZINC® caratterizzata da un colore grigio quarzo. L’involucro della “macchina” produttiva contrasta volutamente con la naturalità del luogo anche se ne rispetta la valenza grazie a un rigore formale di estrema semplicità. Sulla facciata continua i pannelli VMZ Sinus sono fissati su retro-struttura metallica con posa dell’onda in orizzontale. Il sistema di rivestimento è proposto su tutti i prospetti, riducendo al minimo le aperture perimetrali del contenitore. La facciata del blocco uffici e dei servizi annessi presenta invece tamponamenti vetrati più ampi, dotati di frangisole orientabili, e si distingue nettamente dal prospetto ovest per sottolinearne la diversa destinazione d’uso e potenziare la concezione di interazione tra interno ed esterno. Le diverse altezze che caratterizzavano l’opificio sono state annullate e uniformate dal rivestimento, realizzato tutto alla quota più alta; ciò ha favorito, oltre alla percezione più unitaria dell’edificio, l’installazione di macchinari-impianti in copertura. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto