A Rosello, piccolo comune di montagna in provincia di Chieti, stanno per iniziare i lavori di costruzione di uno spazio comunale destinato a ospitare attività culturali e ricreative a supporto delle famiglie della zona. Il progetto richiama l’architettura di montagna, con pilastri esterni in legno e un tetto a forma di foglia
A cura di: Pietro Mezzi
Realizzato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Fondo Istruzione e Ricerca), a Rosello, piccolo comune di 200 abitanti in provincia di Chieti e a 920 metri di altitudine, non lontano da un bosco secolare, quello di Abetina di Rosello, sta per essere realizzato un centro polifunzionale per famiglie.
Si tratta di Alba – questo il suo nome -: un nuovo fabbricato che sostituirà un edificio preesistente. Una volta ultimati i lavori sarà un centro dedicato alle attività culturali e ricreative a supporto delle famiglie e funzionerà anche come polo turistico. L’obiettivo è valorizzare il territorio e contrastare i fenomeni di marginalizzazione sociale ed economica.
Rosello detiene un vasto patrimonio naturale, tra cui la riserva regionale Abetina di Rosello, sede dei maestosi abeti bianchi tra i più longevi d’Europa, area protetta dal 1992 come Oasi Wwf.
L’edificio richiama l’architettura montana
Il progetto, pensato come elemento di unione tra il centro, il borgo e il parco naturale, richiama l’architettura montana e si sviluppa, su due livelli, il piano terra e il seminterrato, su una superficie complessiva di 900 metri quadrati.
Ciò che caratterizza il nuovo edificio è la presenza di una rete di pilastri esterni disposti in modo naturale, che sorreggono il tetto a foglia, restituendo l’immagine della trama boschiva dell’Abetina.
Sulla facciata, le fenditure in vetro interrompono il corpo solido creando un gioco di trasparenze, aumentando la permeabilità a favore del contatto con la natura. I materiali scelti, legno e pietra, rafforzano il legame con il territorio, mentre la pianta aperta rende lo spazio flessibile e inclusivo. Al centro dell’edificio, la corte interna accoglie una combinazione di vegetazione e installazioni artistiche, evocando l’Abetina e incarnando simbolicamente l’identità e la forza naturale di Rosello. Tutti questi elementi attraverseranno i due livelli, custodito da pareti vetrate, e diventeranno simbolo del profondo legame tra l’ambiente e l’architettura.
Gli spazi interni
I connettivi sono disposti attorno alla corte interna a dimostrazione dello stretto contatto con l’ambiente naturale. Al piano terra, il centro ospita laboratori ludico-ricreativi, mentre al piano inferiore si trovano una nursery, una zona riposo e una sala per le attività sociali e culturali e per gli eventi.
Sul fronte stradale, la struttura appare compatta e intima. All’ingresso, un filtro trasparente crea un legame tra interno ed esterno; mentre sul lato opposto il piano si affaccia su un terrazzo, offrendo una vista panoramica sul giardino circostante.
Nel seminterrato, un’ampia sala delimitata da una vetrata si affaccia sul giardino. Lo spazio verde, che presenta un anfiteatro, diventa accessibile e fruibile a tutti, anche grazie ad una scala esterna adiacente all’edificio affinché diventi spazio di incontro e socializzazione.
Un centro catalizzatore della rinascita
Il progetto propone un edificio che diventi catalizzatore della rinascita della comunità locale. La costruzione del nuovo centro destinato ai servizi per le famiglie rappresenta un’occasione per avviare dinamiche di sviluppo virtuose e per offrire alla comunità di Rosello e alle zone limitrofe spazi di aggregazione sociale oggi carenti.
Le scelte progettuali valorizzano il rapporto con il contesto, con particolare attenzione alla vicinanza al centro storico del paese e alla riserva regionale.
Il piano terra ospita cinque laboratori dedicati alle attività ludico ricreative. Tre di questi si aprono su un terrazzo che si fonde con il panorama esterno, offrendo una vista sul giardino circostante e sull’abetina.
Il cuore del progetto è il volume centrale che attraversa entrambi i livelli e dà vita a un chiostro, dove crescerà della vegetazione e verrà installata un’opera artistica simbolo del rapporto predominante con la natura.
Per enfatizzare il legame con l’ambiente naturale i connettivi sono disposti attorno a questo spazio. Nel seminterrato si trovano una zona nursery, con spazio per allattamento e per il riposo, e una spaziosa sala che, attraverso le ampie vetrate, si affaccia sul parco. Quest’ultimo è accessibile anche tramite una scala esterna che lo collega al piano stradale, creando uno spazio di incontro e socializzazione.
Le pareti trasparenti creano un dialogo continuo tra interno ed esterno, con affacci sul verde della riserva e sulla corte centrale, concepita come un habitat protetto.
Il parapetto trasparente delle scale garantisce una continuità visiva tra gli spazi interni e quelli esterni.
L’ambiente si presenta permeabile e accogliente e invita al contatto immediato con il paesaggio e le attività ospitate.
Il giardino circostante è concepito come un’estensione naturale del centro, accessibile dall’interno dell’edificio e tramite una scalinata laterale in pietra. Quest’area include anche un anfiteatro all’aperto, progettato per accogliere attività sociali e culturali.
La combinazione di spazi chiusi e aperti, la scelta dei materiali e l’attenzione al contesto fanno del centro polifunzionale un esempio di architettura educativa e sostenibile, capace di promuovere consapevolezza ambientale e relazioni sociali.
Parla il progettista Simone Esposito
«L’Abetina non è solo una fonte di ispirazione, ma un punto di partenza che ha orientato l’intero processo progettuale – afferma l’ingegnere Simone Esposito, co-fondatore di LAP Architettura -. Abbiamo cercato di dar vita a un’architettura che non solo sia capace di dialogare con il paesaggio, ma lo esalti, creando uno spazio che amplifica e riflette la sua bellezza naturale. Crediamo che la qualità dei luoghi, specialmente nelle piccole comunità, sia fondamentale per il benessere collettivo, poiché è nel rispetto del contesto e nei dettagli che si crea un’architettura in grado di lasciare un’impronta duratura».
LAP architettura
LAP architettura nasce come laboratorio di architettura partecipata. Ha sede a Pescara e vi lavorano 15 professionisti, under 40, di cui la metà donne. I soci fondatori – Daniel Caramanico, Federico Sorgi e Simone Esposito – iniziano a progettare durante gli anni universitari a L’Aquila, quando il terremoto del 2009 segna un punto di svolta nelle loro vite. Da quell’evento creano l’associazione ViviamoLAQ, attraverso cui si impegnano attivamente nella ricostruzione della città, dando inizio a un attivismo solidaristico che ancora oggi anima il loro lavoro, ispirato da un profondo senso di responsabilità sociale. Collaborano con Renzo Piano nella realizzazione dell’Auditorium del Parco, mentre uno dei soci entra nel gruppo G124. Il primo grande progetto è in collaborazione con lo studio MC A di Mario Cucinella, con cui fondano il Laboratorio di Architettura Partecipata (LAP). La “Scuola dei Desideri” di Pacentro rappresenta un progetto pionieristico, che permette allo studio di affinare il metodo della partecipazione attiva della comunità nella progettazione.
Questo approccio rappresenta il cuore della filosofia di LAP: un’architettura su misura, artigianale e fortemente orientata alle esigenze emotive e relazionali delle persone. Lo studio si sta specializzando nell’edilizia scolastica con 18 progetti in tutta Italia, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria, che rientrano nel circuito delle “Scuole Consapevoli firmate LAP architettura”. Numerose le opere pubbliche realizzate: centri polivalenti, centri per famiglie e antiviolenza, riqualificazione di immobili popolari, recupero di beni confiscati alla criminalità, centri culturali, piazze pubbliche e spazi all’aperto. LAP architettura è attivamente impegnato nel rilancio dei piccoli borghi, collaborando con oltre 50 amministrazioni per intercettare finanziamenti nazionali ed europei, per accompagnarli lungo tutto il percorso, dalla partecipazione ai bandi alla progettazione finale. Un impegno mirato a stimolare la crescita economica e sociale dei territori, con particolare attenzione a quelli rurali.
Scheda progetto Centro Polifunzionale Rosello
- Località: Rosello, Chieti
- Committente: Comune di Rosello
- Finanziamento: PNRR (Fondo Istruzione e Ricerca)
- Progettazione architettonica: LAP Architettura
- Progettazione strutture: Giovanni Accili
- Progettazione impianti: piquadro Engineering
- Direzione lavori: GQuadro Studio Associato
- Impresa costruttrice: Edilservizi
- Superficie: 900 mq
- Piani: 2
- Valore dell’opera: 3,3 milioni di euro circa
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