Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’intervento progettato dall’architetto Marco Acerbis per la nuova sede dell’azienda di abbigliamento sportivo Santini, fa rivivere la spettacolare architettura in cemento armato di Giuseppe Gambirasio. Un intervento equilibrato che migliora la funzionalità e la luminosità di un edificio di una società leader del settore A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle L’intervento di ristrutturazioneLa struttura dell’edificio In oltre mezzo secolo di storia, Santini, importante azienda tessile di Bergamo specializzata nella produzione di abbigliamento ciclistico sportivo, ha saputo conquistare ampie fette di un mercato in crescita e la presenza nelle principali competizioni sportive di settore, come il Tour de France (per cinque anni, dal 2022, i prodotti dell’azienda orobica vestiranno la maglia gialla della manifestazione francese) e la collaborazione, ormai più che trentennale, con la Federazione ciclistica mondiale. Il trasferimento a Bergamo Un paio di anni fa, la società – presieduta dal fondatore Pietro Santini, e oggi guidata dalle figlie Monica e Paola – decise di trasferirsi dall’attuale stabilimento di Lallio a Bergamo città. Nel 2021, infatti, Santini acquistò una delle aree a destinazione industriale con uffici più ambite della città, collocata in una zona strategica, vicina al centro e facilmente raggiungibile dalle principali vie di comunicazione. Alle fine di quell’anno iniziarono i lavori di ristrutturazione, affidati all’architetto bergamasco Marco Acerbis. L’intervento di ristrutturazione Sull’area, nel 1960, furono costruiti alcuni edifici, tra cui una palazzina uffici progettata dall’architetto Giuseppe Gambirasio, e ricavato un parco con alberi di alto fusto. Alla base dell’intervento di ristrutturazione, l’atteggiamento del progettista è stato rivolto al dialogo con le preesistenze edilizie e architettoniche, ma contemporaneamente a permettere all’azienda di poter sviluppare il suo nuovo potenziale produttivo. La progettazione, fin da subito, si è orientata all’eliminazione di alcuni volumi non più rispondenti alle nuove esigenze aziendali e all’ampliamento della volumetria del piano terra dell’edificio, così da creare spazi adatti al bisogno di rappresentanza della società. L’ingresso alla nuova sede; al centro la scala elicoidale, sulla destra il bar Con la modifica della posizione degli accessi è stato possibile includere, al primo piano, all’interno dell’area destinata agli uffici, lo spazio vendita aperto al pubblico. La zona vendita al piano primo Una scelta che consente agli acquirenti di apprezzare l’architettura in cemento armato progettata negli Anni ’60 e che caratterizza l’edificio sia all’interno che all’esterno. La struttura dell’edificio L’eccezionale struttura di travi e pilastri a sagoma variabile, è stata valorizzata con l’eliminazione di alcune partizioni interne, che nascondevano i capolavori in cemento armato. Per ottenere uno spazio ampio e collegato alla vista esterna, in un edificio profondo e talvolta buio, la vetrata centrale sopra il vano delle due scale è stata demolita. In questo modo, ai piani terra e primo, dove sono posizionati gli uffici, è possibile godere della luce naturale. Al piano terra, per poter usufruire di un pianerottolo più ampio con gradini più larghi e avvolgenti alla base, sono state parzialmente modificate le rampe elicoidali delle scale in cemento armato gettate in opera. Sono stati anche riprogettati i parapetti in metallo ricurvo a elle. La spettacolare scala elicoidale, che dal primo pianerottolo si dirama in due direzioni Al piano terra è collocata la reception, con due banconi, uno dei quali funge da bar. Si tratta di punti focali che trasformano la zona in luogo di aggregazione e rappresentanza. Lo showroom e lo spazio ristorante sono collocati sul lato opposto all’ingresso ed affacciano su un giardino privato aziendale. Al piano primo, disposti in open plan, sono localizzati gli uffici, separati tra loro da quinte composte da doghe sagomate e progettate su misura. La scala, le travi e il tamburo illuminato indirettamente L’illuminazione è garantita da lampade ad incasso, che proiettano una luce diffusa, simile a quella naturale; dove necessario, invece, per esigenze espositive, si è ricorso a binari con proiettori. Dal punto di vista illuminotecnico, il tamburo sopra l’atrio è stato considerato alla stregua di un grandissimo paralume: sopra le travi sono stati infatti posizionati dei proiettori ad alta potenza che illuminano le pareti della vetrata, con una luce indiretta che ricade sugli spazi sottostanti. Per la fono assorbenza al primo piano sono stati realizzati schermi su misura Marco Acerbis Laureato in architettura al Politecnico di Milano, per alcuni anni ha lavorato nello studio Foster+Partners di Londra; al ritorno in Italia, per qualche tempo, ha operato nello studio di Mario Bellini. Successivamente, a Bergamo, ha aperto il proprio studio. Ha ricevuto la menzioni d’oro al XXI Compasso d’Oro. Tra le sue opere, la realizzazione di Polins, il Polo di Innovazione Strategica, un edificio certificato CasaClima Classe A+, finalista al Premio Fondazione Renzo Piano, il progetto dello showroom di Pentole Agnelli. Scheda progetto HQ Santini Località: Bergamo Committente: Santini spa Funzioni: produttiva e terziaria Progetto: Marco Acerbis Superficie dell’area: 24.000 mq Superficie verde: 14.000 mq Totale superfici interne: 14.300 mq Superficie produttiva: 6.000 mq Superficie uffici: 1.000 mq Produzione fotovoltaica: 290 kwh Project management: Avalon General contractor: Intesa Costruzioni Progettazione e DL impianti: DiGiErre3 Anno: 2023 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto