Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Chi paga in caso di infiltrazioni in condominio: come provare la responsabilità e chiedere il risarcimento 31/12/2024
Tra le dieci opere più attese del 2018, il V&A Dundee simula il profilo delle scogliere scozzesi, evocate da Kengo Kuma con l’utilizzo di moduli di calcestruzzo prefabbricati e ridisegna il volto del lungomare della città a cura di Claudia Capperucci Situata sul lungomare della città di Dundee, nella parte settentrionale della Scozia, quest’opera scultorea è una filiale del Victoria & Albert Museum di Londra (l’unica al mondo per adesso). Si distingue per la sua architettura contemporanea di grande impatto firmata dall’architetto giapponese Kengo Kuma che ha dato un nuovo volto al porto della città. È segnalata da Artribune come una delle 10 opere di architettura più attese del 2018, ma non vuole essere chiamato museo e, oltre ad ospitare mostre di varia natura, ingloba spazi per workshop e laboratori, una caffetteria e un ristorante e ambisce a diventare uno dei punti di riferimento internazionale del design (la città è stata eletta nel 2014 UNESCO City of Design). La sua forma frammentata e irregolare, ottenuta attraverso la ripetizione di moduli in calcestruzzo prefabbricato, mima l’andamento discontinuo della scogliera scozzese, in linea con la filosofia progettuale di Kengo Kuma, che fa partire la sua ispirazione dal luogo in cui il progetto sarà realizzato. Un grande “buco” orizzontale è stato ricavato nel centro dell’edificio, un tentativo di collegare la Union Street che attraversa il centro di Dundee con lo splendido scenario naturale del fiume Tay su cui la struttura affaccia. L’atrio è stato concepito come un grande spazio coperto (con l’utilizzo di legno locale) con l’intenzione di essere utilizzato come un “living room” in grado di rivitalizzare la comunità fornendo un luogo in cui si tengono concerti e spettacoli. “Durante il concorso di progettazione, la prima cosa che io e Kengo Kuma abbiamo fatto prima di proporre qualsiasi design è stato di visitare Dundee. Comprendere il luogo dove un progetto deve realizzarsi e avere la sensazione di come l’edificio debba adattarsi al luogo stesso è fondamentale”. Spiega l’architetto Maurizio Mucciola, di PiM.studio Architects. Mucciola ha lavorato presso Kengo Kuma & Associates per circa 8 anni, come project architect per il V&A Dundee, sin dal progetto vincitore del concorso internazionale di design, nel 2010, e poi guidando il team del progetto fino al completamento in cantiere. Nel 2016, insieme alla moglie Maria Chiara Piccinelli, anche lei ex Kengo Kuma & Associates, ha fondato a Londra PiM.studio. “Nelle discussioni iniziali con Kuma e il team di progettazione a Tokyo abbiamo deciso che, poiché il luogo è così forte con il fiume e la sua splendida vista del paesaggio circostante, il progetto avrebbe dovuto adattarsi al sito in modo organico e naturale attraverso la sua forma. Era fondamentale progettare un edificio in grado di ricollegare la città al fiume, riattivando una zona che nei decenni passati era stata trascurata. È con questa idea che abbiamo circondato il progetto di acqua, quella del fiume da un lato, e quella degli specchi d’acqua artificiali che creano una relazione più immediata con i visitatori dello spazio pubblico intorno all’edificio”. “L’idea di museo come spazio pubblico è molto importante sia nelle aree aperte che nella hall di ingresso che diventa una sorta di piazza coperta, vitale e attivata dalle funzioni di un caffè, del museum shop, della reception…Pensiamo che questo progetto vada oltre l’idea di museo dove andare a visitare mostre, e che diventi parte integrante della città e dei suoi spazi pubblici, in cui si possa entrare, per vedere le bellissime mostre, ma anche semplicemente per rilassarsi, bere un caffe, o cenare con gli amici e godere della vista del fiume Tay”. Scarica piante, sezioni e disegni del Progetto V&A Dundee Kengo Kuma Classe 1954, Kengo Kuma è uno degli architetti più affermati del momento. Dopo l’esperienza alla Columbia University di News York fonda lo Spatial Design studio (ora Kengo Kuma & Associates – www.kkaa.co.jp), nel 1987. Oggi, inoltre, è professore presso la facoltà di scienze e tecnologie dell’Università Keio. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: l’Osservatorio Kiro-san a Ehime (1994), il Tokyo Suntory Building (2001), il Ginzan Onsen Fujiya a Yamagata (2006). La sua più grande cifra sta nel tentativo di riportare la millenaria tradizione giapponese progettuale negli spazi di concezione contemporanea. Per questo il suo stile si nutre di ispirazioni naturali, riferimenti all’ambiente e agli elementi in natura, basta pensare alla suggestiva Bamboo House in Cina, sotto la Grande Muraglia. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto