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Il progetto nasce dall’idea di creare una perfetta sinergia fra architettura, natura e tecnologie social. Il nome St. Horto gioca sulla crasi fra le due parole San e Orto, qui proposte in versione inglese e che, unite, rivelano la geometria irregolare (storta o obliqua) ma altamente controllata del progetto architettonico. St. Horto si installa perfettamente all’interno dell’area di progetto, se ne appropria e allo stesso tempo ne ridefinisce i confini attraverso un gioco di compressioni e dilatazioni mutandosi in spazio dinamico ed attraente. Il concept prende vita dall’osservazione dei metodi di filatura, meccanica (lanificio) e manuale (rocca o fuso). Questi due elementi sono stati reinterpretati ed inseriti all’interno del progetto e rappresentati da aste di legno ecorde di canapa bianca. Le vasche triangolari che contengono il vero e proprio orto, invece, sono ottenute dalla ripetizione di 3 tipi di moduliche, combinati fra loro, generano infinite composizioni. In sintonia, poi, con le attività interne al Lanificio si è scelto di adottare questa geometria perchè ricorrente attraverso diverse forme d’arte: pittura, disegno, musica, cinema. L’architettura gioca un ruolo fondamentale: gli spazi asimmetrici ma proporzionati, irregolari ma armonici, creano delle prospettive tattili, olfattive e visive insolite concepite per favorire un’esperienza completa e a misura di bambino. L’accesso all’orto avviene dal lato ovest del tetto, di fronte l’ingresso della terrazza.Da qui ci si immerge in uno spazio energico caratterizzato da una successione di triangolazioni piene e vuote, che si susseguono secondo un percorso con funzioni soprattutto didattiche. La caratteristica innovativa di St. Horto è sicuramente la sua integrazione con la tecnologia 2.0 attraverso un progetto realizzato ad hoc. Prendendo spunto da altri progetti relativi ai giardini dotati di sensoristica e dall’esperienza diretta di Alberto Serra ideatore di Jardimpu si è pensato di installare una tecnologia in grado di permettere il monitoraggio live delle piante presenti nell’orto attraverso l’utilizzo di strumenti hardware (Arduino con sensoristica e webcam) e software. In 3 particolari punti dell’orto, vengono utilizzate delle funi d’acciaio che diventano così delle vere e proprie arpesonore. Il progetto St. Horto, coniuga al suo interno 4 fattori inscindibili fra di loro: funzionalità, estetica, produzione e didattica. La produzione è fondamentale nei layout progettati e la superficie utile per la coltivazione nelle vasche è di 115 mq e quindi sufficiente per una reale produzione ortiva non solo puramente didattico/disciplinare. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto