Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Riferimento fondamentale per lo studio delle arti nell’Italia meridionale sin dalla metà del XVIII secolo, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha sede nell’insula di Costantinopoli in un edificio monumentale del XVII secolo; l’ex convento di San Giovanni delle Monache. Il teatro dell’Accademia è ubicato nell’ala sinistra del complesso e si affaccia su un bellissimo chiostro a giardino dell’antico edificio religioso attorno al quale si sviluppa l’intero blocco volumetrico della costruzione. L’intervento di restauro richiede allo studio Alvisi Kirimoto + Partners di sviluppare due percorsi progettuali sul piano della ricerca tecnica e architettonica. Da un lato, il progetto di ripristino è proteso alla creazione di un luogo perfetto per la voce naturale, ovvero un teatro dove, in maniera tradizionale e senza amplificatori elettrici, l’attore possa entrare in contatto diretto con lo spettatore. Dall’altro lato, il progetto interviene nel rispetto del carattere storico dell’edificio, lasciando nel contempo spazio alla sensibilità e alla creatività degli architetti. Attraverso l’acquisizione della ricchezza del luogo, dell’architettura e della sua storia si è giunti ad una rielaborazione in chiave contemporanea e tecnicamente sostenibile. Gli interventi Il restauro ruota intorno agli spazi della scena e della platea per estendersi al foyer e alle aree di passaggio e di servizio per il pubblico e gli attori. I punti principali dell’intervento prevedono la rimozione delle strutture aggiunte in maniera eterogenea nel corso degli anni, la ridefinizione estetica degli interni attraverso materiali e colori, il miglioramento delle prestazioni acustiche della sala, la creazione di una platea con una visibilità ottimale, la riapertura delle finestre esterne in corrispondenza del modulo centrale, l’adeguamento impiantistico e la riorganizzazione della zona di servizio al palco. L’acustica Nell’area della platea verranno rimosse le chiusure murarie e saranno ripristinati i grandi finestroni ad arco, ricollegando visivamente lo spazio con gli esterni dell’Accademia e con la città. La rimozione del vecchio controsoffitto valorizzerà il cassettonato originale. I nuovi pannelli acustici del soffitto, le cui sagome derivano dal disegno delle grandi finestre, saranno concepiti come foglie in legno grigio che assecondano la curva acustica e libereranno la vista del cassettonato superiore preesistente regalando al volume una nuova ricchezza spaziale, rendendolo unico e ricollegandosi all’idea architettonica di Enrico Alvino, architetto neorinascimentale e docente presso l’Accademia cui si deve il ripensamento dello spazio conventuale ottocentesco per adattarlo alle esigenze di un luogo di formazione per gli artisti. Di notevole effetto sarà la resa prospettica del soffitto, dove la movimentazione della pannellatura acustica sarà evidenziata dagli effetti della luce proiettata sulla superficie della curva acustica. Perroquet a sospensione saranno dislocate tra i pannelli per consentire l’illuminazione della platea. L’idea di una matrice geometrica in grado di riprodursi all’infinito è il risultato del rapporto rigoroso e visuale tra il soffitto esistente e quello sospeso di nuova costruzione, che lascerà intravedere in maniera curiosa il cassettonato originale. Anche la pannellatura acustica posta nell’arco sul lato opposto al palcoscenico si ispirerà al disegno delle grandi finestre laterali ed assolverà alla funzione di riflettere il suono in modo appropriato. La silhouette della pannellatura ricorderà la precedente finestratura che proprio in questo punto metteva in comunicazione questa sala con quella adiacente. La visibilità Oltre al miglioramento acustico della platea, il progetto punta anche a migliorare la visibilità del palco per gli spettatori, attualmente non ottimale. La pedana e il pavimento esistenti saranno rimossi per realizzare un unico impalcato di platea. Le sedute, collocate a posti sfalsati, offriranno vista libera sul palco grazie alla creazione di scalini. Platea e palcoscenico L’impatto generale della sala di platea esalterà il nuovo gesto architettonico distinguendolo storicamente, percettivamente e tecnicamente. I piani orizzontali, ovvero soffitto e pavimentazione della platea, si distingueranno cromaticamente dalle pareti bianche in maniera da sembrare staccati, quasi sospesi. La platea quasi in modo liquido lambirà il proscenio e le finestre laterali individuando chiaramente l’area destinata al pubblico. Si creerà quindi un concetto di vasca scura che termina prospetticamente nel palcoscenico, partendo dall’uso del rovere grigio per il pavimento a doghe della platea, risalendo fino ai pannelli della boiserie, alle pareti e ai mobiletti che nasconderanno le apparecchiature di climatizzazione. Nella zona del palco saranno invece mantenuti i colori esistenti, ripristinando i capitelli verniciati in bianco e oro. L’estetica Analizzando i materiali e i colori esistenti all’interno della struttura – il marmo di Carrara e il bardiglio a pavimento, le pareti caratterizzate dalle enormi arcate bianche, il grigio della pietra dei davanzali del teatro, i capitelli in oro e gli elementi decorativi, – Alvisi Kirimoto + Partners ha impostato la nuova linea guida estetica per gli interni, scegliendo il legno come elemento caratterizzante di gran parte dell’intervento. Il legno di rovere grigio, prima sbiancato e poi dipinto, diventerà così il materiale dominante del progetto, ottimale per la platea, i pannelli di tamponamento e il controsoffitto. Altre aree Lo studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners ha anche svolto uno studio approfondito sulle particolarità che caratterizzano la zona di servizio laterale al palco. E’ prevista una nuova distribuzione dei servizi igienici e delle vie di accesso al palco, alla platea e alle varie aree di servizi per il pubblico e per gli attori, separandone il flusso. A completare l’opera di rifunzionalizzazione del teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli realizzata da Alvisi Kirimoto + Partners si inserisce, all’interno dell’arcata di fondo del foyer, un piccolo desk con guardaroba rivestito a filo con legno di rovere grigio scuro, diventando l’unico piano verticale a non essere bianco e quindi esaltando l’area. Conclusione Il progetto per la rifunzionalizzazione del Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli concepito dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners di Roma, in collaborazione con il Provveditorato alle opere pubbliche di Napoli, con l’accademia e con i loro tecnici di fiducia è un piccolo progetto ambizioso ma in sintonia con la ricchezza dell’architettura e della storia dell’Accademia. Alvisi Kirimoto + Partners – profilo Lo studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners è fondato nel 2002 da Massimo Alvisi, e Junko Kirimoto dopo importanti esperienze di collaborazione con studi internazionali come quelli di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Oscar Niemeyer. Nel 2008 lo studio diventa una società di ingegneria a cui si associano Alessandra Spiezia e Arabella Rocca. Con un organico di dodici professionisti, Alvisi Kirimoto + Partners si occupa di progettazione e ingegnerizzazione architettonica, di studi di fattibilità e project management per lavori propri e di rinomati architetti come Rem Koolhaas e Renzo Piano. Numerosi gli interventi di Alvisi Kirimoto + Partners nell’ambito della progettazione o nella riqualificazione di auditorium, teatri, complessi industriali e centri ufficio a cui si aggiungono importanti progetti di shop e restaurant design, architetture e interni residenziali, allestimenti espositivi e museali. Concorsi e premi: – vincitori del concorso “Meno è più di 4”: asilo nido, centro civico e biblioteca a Roma – vincitori del concorso internazionale per il restauro e la ristrutturazione del Teatro Comunale di Corato (BA), attualmente in costruzione – premio per il concorso internazionale di Piccole Stazioni Ferroviarie – premio per la progettazione del canale di canottaggio per la candidatura di Madrid alle Olimpiadi del 2016 – premio per il concorso a inviti per l’area di Giustiniano Imperatore a Roma. Principali opere: – complesso di piccole e medie industrie Incà a Barletta (BA) – padiglioni temporanei per la Festa del Cinema di Roma – ampliamento e ristrutturazione del ristorante giapponese Hamasei di Roma – Davide Cenci Store di Roma e Milano – negozio Tim ‘il Telefonino’ a Genova e showroom Tim a Roma – edificio residenziale sul lungomare di Trani (BA) Principali allestimenti: – mostra ‘Il silenzio a colori’ di Michelangelo Antonioni – Saltexpò alla Mostra d’oltremare a Napoli – allestimento permanente del Musa – Museo degli Strumenti Musicali, nell’auditorium, Parco della Musica di Roma. Progetti in corso: – project management della riqualificazione dell’area degli ex-Mercati Generali di Roma per lo studio OMA di Rem Koolhaas – project management per il progetto della galleria Prada a Milano per lo studio OMA di Rem Koolhaas – project management per il progetto della Sala Concertistica Universale ad Astana in Kazakistan per la Macbo Construction – project management per il progetto della Cantina Rocca di Frassinello a Gavorrano (GR) per lo studio RPBW di Renzo Piano. Principali opere in corso: – cantina privata di Giovanni e Paolo Bulgari vicino a Siena, – nuovo edificio direzionale per la Molino Casillo in Puglia – centro spa ‘Tenuta di Carma’ a Civita di Bagnoregio – hotel a Dalmine (BG). Per scaricare la pianta generale in PDF clicca qui Per scaricare le sezioni longitudinali in PDF clicca qui Per scaricare lo schema della platea in PDF clicca qui Per scaricare lo schema della parete di fondo in PDF clicca qui Per scaricare lo schema del soffitto in PDF clicca qui Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto