Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Nel cuore della città di Torino, accanto a Piazza San Carlo, un importante intervento di recupero ha riportato ai fasti di un tempo Palazzo Valperga Galleani di Canelli di Barbaresco, immobile nobiliare progettato nel 1663 da Maurizio Valperga, bellissimo esempio di architettura sabauda seicentesca. Nato come palazzo nobiliare residenziale, la destinazione d’uso di Palazzo Valperga ha subito varie trasformazioni nell’arco dei secoli: nella prima metà del 1700 da dimora singola viene convertito in “edificio da reddito”, sfruttando al massimo l’area e ricavando alloggi signorili per il proprietario e per altri affittuari; di nuovo sede nobiliare e luogo di prestigio culturale cittadino nell’800, diviene infine sede di istituti bancari ed assicurazioni nel secolo scorso, fino al ripristino della funzione residenziale originale grazie all’intervento di recupero appena concluso. Le nobili ed eleganti linee barocche dello storico palazzo, gli affreschi e gli stucchi dei saloni di ingresso sono stati riportati alla luce grazie ad un intervento coordinato con la Soprintendenza ed oggi si integrano perfettamente con infrastrutture moderne e funzionali, senza compromettere l’estetica originale della struttura. The Number 6 è il nome di questo progetto, che prende spunto dal numero civico di via Alfieri, dove appunto si trova il palazzo, che oggi ospita 36 residenze di lusso, 36 box auto interrati, una palestra attrezzata ed una spa con sauna, bagno turco e doccia emozionale, spazi questi ad uso esclusivo dei condomini e accessibili 24 ore su 24. La superficie totale dell’intervento copre 6500 mq e si sviluppa su 5 piani fuori terra, con 17 mt di scavo per la realizzazione dei box su 6 piani interrati, a cui si accede attraverso un elevatore. I 36 appartamenti di varia metratura, dai 56 ai 500 mq, sono stati progettati per soddisfare le più esigenti richieste, in termini di prestazioni, benessere e qualità e, seppur molto diversi per grandezza e distribuzione degli spazi, sono accomunati da un unico comun denominatore, quello della domotica. Scopo del progetto era infatti quello di portare il comfort ai massimi livelli, aumentare la sicurezza, risparmiare energia e ridurre i costi attraverso l’utilizzo della più moderna tecnologia domotica. L’obiettivo è stato pienamente raggiunto grazie all’installazione di My Home di BTicino in tutti i 36 appartamenti e nelle zone comuni del palazzo. Il restauro, ideato dallo studio Building Engineering e realizzato dalla società collegata Building, ha voluto restituire all’immobile l’originaria vocazione di dimora di pregio, rivitalizzando un centro storico che troppo spesso oggi allontana l’utilizzo residenziale in favore di negozi, uffici e attività legate al terziario. Abbiamo intervistato Luca Boffa, amministratore delegato di Building Domus: “Con questo progetto abbiamo voluto dare nuova vita ad uno dei bellissimi palazzi nobiliari del centro storico della città. L’intervento ha dato molta importanza anche al restauro degli ambienti tutelati dalla Soprintendenza, come l’ingresso con le sue volte decorate, le facciate prospicienti di via XX Settembre, via Alfieri e il piano nobile. L’identità barocca del palazzo è rimasta dunque inalterata ed anzi è stata arricchita in chiave moderna attraverso l’intervento dell’artista Richi Ferrero, che ha realizzato nei cortili interni un’installazione permanente di elementi scultorei e luminosi, un giardino barocco ed un giardino verticale“. Palazzo Valperga oggi conserva l’architettura seicentesca integrando la funzionalità e la modernità di un intervento che ha previsto un importante ed intelligente utilizzo della domotica. Si è infatti deciso di dotare l’immobile di un’automazione molto avanzata attraverso l’uso della domotica, creando così un moderno concetto di abitazione intelligente. Grazie agli impianti My Home di BTicino è possibile gestire direttamente e organicamente tutti i servizi con rilevanti benefici pratici ed economici: distribuzione di acqua ed energia, segnale satellitare/televisivo, riscaldamento, condizionamento e sicurezza, il tutto attraverso touch screen e smartphone. Continua Boffa: “La nostra clientela ha recepito molto positivamente la domotica, l’idea è piaciuta ed è stata sfruttata al massimo in funzione delle singole esigenze. Con i progettisti abbiamo pensato di installare in tutti gli alloggi gli elementi di base, poi con interventi successivi abbiamo personalizzato ogni appartamento calibrando i singoli impianti in base alle specifiche esigenze degli occupanti. La flessibilità di impianti di questo tipo è sicuramente uno degli aspetti più interessanti, anche a livello progettuale. Grazie alla domotica si potrà ad esempio pensare in futuro di modulare, cambiare o ampliare l’impianto, per assecondare nuove o diverse esigenze. Il cavo bus infatti passa su qualunque accensione, per cui è possibile variare i comandi dei tasti, ad esempio. Da non sottovalutare, inoltre, l’aspetto legato all’efficienza energetica: l’impianto domotico consente anche la gestione dei carichi, garantendo un notevole risparmio sulla bolletta. Con questo intervento abbiamo abbinato alla ricchezza storica che contraddistingue l’immobile quanto di più moderno la tecnologia può offrire oggi. La nostra società sta realizzando un progetto analogo a questo in via Lagrange, sempre a Torino, in una ex sede dei vigili urbani. Centralissima e molto prestigiosa, Via Lagrange è protagonista di un recente intervento di pedonalizzazione, grazie al quale l’area è divenuta il cuore dello shopping torinese. Anche in questo caso ripeteremo l’esperienza scegliendo BTicino come nostro partner per la domotica“. Oltre all’impiego residenziale nei 36 alloggi, l’installazione della domotica ha trovato interessante e consistente applicazione anche nelle parti comuni del palazzo. La palestra è composta da tre aree allestite per svolgere allenamenti di diversa intensità: attraverso il touch screen si possono quindi impostare luci, musica e colori a seconda del livello di training prescelto. Inoltre, i 6 piani interrati con i box, i corridoi di collegamento e le cantine sono controllati da un impianto di sicurezza e videocitofonia monitorato 24 ore su 24. The Number 6 rappresenta oggi il meglio del recupero architettonico, eseguito nel pieno rispetto del patrimonio culturale e con il valore aggiunto che la tecnologia domotica è in grado di apportare. Materiali: Serie civile Axolute BTicino Sistema My Home BTicino: termoregolazione, automazione luci e motori elettrici, diffusione sonora, antintrusione, gestione carichi TVCC Videocitofonia 2 fili serie SferaNEW e Sfera Robur IL PERCORSO ARTISTICO DI RICHI FERRERO I progettisti di The Number 6 hanno affidato il progetto di illuminazione architettonica all’artista Richi Ferrero, che ha realizzato un corpus di opere d’arte ad hoc per il palazzo, godibili anche da chiunque si trovi a passare da Via Alfieri e voglia affacciarsi nel cortile interno. Qui infatti nasce il Giardino Barocco Verticale, magnifica installazione divenuta parte del circuito Luci d’Artista, manifestazione della città di Torino che da oltre 15 anni porta l’arte contemporanea alla fruizione del grande pubblico. L’albero di 6 metri in acciaio e ferro zincato, sospeso tra il primo ed il terzo piano, è il protagonista indiscusso dell’opera di Richi Ferrero. La scultorea presenza illumina la corte con i suoi 13 rami, sulle cui sommità 78 puntali luminosi donano luce cambiando colore. La pavimentazione del cortile in ciottoli levigati diviene palcoscenico naturale volto ad ospitare ed esaltare l’intera installazione, integrando armoniosamente 748 barre in resina di sassi luminosi e 300 metri di nastro illuminato, con ciottoli grigi azzurrati e dalle tonalità più calde color sabbia. Il Giardino Verticale prosegue il suo sviluppo verso l’alto nelle 82 fioriere aromatiche sospese agli affacci interni della corte e illuminate da 246 led a luce calda e fredda. Il percorso artistico di Richi Ferrero prosegue nell’opera Come se a Torino ci fosse il mare, in cui arredo vegetale costituito da sempreverdi e sculture in vetroresina opalina a forma di grandi pesci adornano una seconda corte, al cui centro una cupola vetrata fa da copertura ad un salone sottotante. La piccola corte, su cui affacciano le aree di calpestio private dei quattro alloggi prospicenti, si trasforma in un magico fondale marino, dove i pesci si illuminano cambiando colore secondo la programmazione desiderata. Facciata Palazzo Valperga, in Via Alfieri, a Torino Il Giardino Barocco Verticale, dell’artista Richi Ferrero Interno appartamento, sono visibili le placche della Serie Axolute di BTicino The Number 6 2 The Number 6 3 Postazione videocitofonica esterna Sfera New Quadro Flatwall con centrale di termoregolazione a 99 zone Sonda termoregolazione e comando serie Axolute Touch Screen 10″ Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto