Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A vincere il concorso internazionale di progettazione della più antica raccolta al mondo dedicata all’Egitto è la proposta di Gianotten e Karavanas di OMA. Che propongono un museo aperto alla città di Torino, con la Piazza Egizia organizzata su due livelli e le aree pubbliche ristrutturate su sei stanze urbane A cura di: Pietro Mezzi Interno del Museo Indice degli argomenti Toggle Il museo EgizioIl progetto di Oma OMA, studio internazionale di architettura fondato da Rem Koolhassm, si è aggiudicato il concorso per la trasformazione del Museo Egizio di Torino, il più antico museo al mondo dedicato alla cultura dell’Egitto. Il progetto è stato guidato da David Gianotten e Andreas Karavanas di OMA, in collaborazione con gli architetti locali Andrea Tabocchini Architecture T-Studio e Andrea Longhi, in qualità di consulente storico. Piazza Egizia L’idea vincitrice ha proposto la creazione di un cortile interno coperto su Piazza Egizia e di una serie di stanze urbane tra loro collegate, che hanno lo scopo di integrare nuovamente il museo con la rete di spazi pubblici torinesi, caratterizzandolo con una precisa identità. Il museo Egizio Il Museo Egizio è stato fondato nel 1824 ed è ospitato nel Collegio dei Nobili di Torino. L’ingresso al Museo Egizio di Torino Il complesso contiene le gallerie espositive, l’Accademia delle Scienze e un cortile aperto. Negli ultimi due secoli l’architettura del museo ha subìto numerose modifiche, che hanno determinato la chiusura nei confronti del resto della città. Il progetto di Oma Museo Egizio 2024 affronta il ruolo storico del museo, come principale spazio civico di Torino, e la sua funzione nel 21° secolo. Riorganizza le aree pubbliche in sei stanze urbane distinte, ognuna con la propria scala, funzione e qualità. Il livello zero della Piazza Egizia La più grande sala urbana centrale è Piazza Egizia, concepita come uno spazio pubblico condiviso tra il museo e la città: una spina centrale collegherà tra loro le sei sale urbane ai due ingressi di via Accademia e via Duse. Le nuove aperture sulla facciata di via Duse e di Piazza Egizia rappresentano la volontà del complesso museale di aprirsi alla città, invitando il pubblico a entrare e a godere delle attività ricreative all’interno. Piazza Egizia dall’alto Al piano terra, un motivo geometrico, ispirato ai reperti del museo come la maschera funeraria di Merit, crea una continuità visiva tra le stanze urbane. Piazza Egizia diventerà così un cortile multifunzionale a due livelli, concepito come un palinsesto della storia del Museo. Qui saranno esposte l’architettura originaria e le tracce degli interventi avvenuti nel tempo. La nuova soluzione su due livelli di piazza Egizia Al livello zero, le molteplici aperture storiche del cortile – chiuse in occasione della ristrutturazione del museo nel 2010 – sono state restaurate, ricollegando questo spazio pubblico alla città. Al livello meno 1, dove si trovano il Giardino Egizio e lo spazio per eventi e per l’apprendimento, viene scoperta la facciata originale del Collegio dei Nobili, anch’essa nascosta dal 2010. Due aperture nel terreno al livello zero – direttamente sopra il Giardino Egizio e lo spazio per gli eventi e l’apprendimento – porteranno luce e indirizzeranno i visitatori nella visita del sottosuolo. Lo schema distributivo del Museo Egizio 2024 Per creare un ambiente temperato, sopra Piazza Egizia, sostenuta da estensioni di colonne esistenti, verrà installata una tettoia trasparente. La griglia strutturale del baldacchino, realizzata in acciaio e rivestita in alluminio, è definita dal ritmo regolare della facciata del Collegio dei Nobili; funziona anche come dispositivo per la raccolta dell’acqua piovana, la ventilazione dell’aria e la fornitura di illuminazione, rispondendo così alle ambizioni di sostenibilità del museo. Piazza Egizia e gli altri spazi urbani rimarranno aperti al pubblico, con o senza biglietto, oltre l’orario di lavoro. La loro natura pubblica offrirà quindi al museo la possibilità di estendere gli orari di apertura. Le nuove funzioni ai diversi livelli definiti dal progetto Dalle sale urbane il visitatore potrà visitare le mostre museali o soggiornare gratuitamente o proseguire passeggiando in altri spazi pubblici. Museo Egizio 2024 ha l’ambizione di diventare meta di studiosi, di un pubblico interessato e un luogo ritrovato per la comunità torinese. Il progetto è stato selezionato tra diverse proposte in concorso, tra cui quelle di Kengo Kuma and Associates, Pininfarina Architecture, Carlo Ratti Associati e Snøhetta. L’indicazione dei flussi all’interno del Museo Lo spazio multimediale del Museo Scheda Progetto Museo Egizio 2024 Luogo: Torino Cliente: Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino e Fondazione per l’architettura di Torino Concorso: 2023 Progetto: OMA / David Gianotten e Andrea Karavanas Programma: Conservazione e rifunzionalizzazione Partner: David Gianotten Capo progetto: Andreas Karavanas Team di progetto: Rui Pedro Couto Fernandes, Giovanni Nembrini Local architect: Andrea Tabocchini Architecture; T-Studio Superficie: 4.800 mq Consulenza storica: Andrea Longhi Conservazione e restauro: Studio Strati Progettazione strutture: Manfroni Engineering Workshop Progettazione impianti e sostenibilità: Sequas Progettazione illuminotecnica: Manfroni Engineering Workshop Visualizzazioni: Alessandro Rossi, Jeudi Wang Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto