Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Le case rivierasche che si affacciano sul Mediterraneo, soprattutto al centro- sud del nostro paese, presentano spesso costruzioni massive, di matrice “cubica”, con pareti lisce, spesso intonacate a calce bianca o colorata, con la terminazione orizzontale che dà vita allo spazio esterno della terrazza. Questo tema, tipicamente mediterraneo, impostato su arcaiche tecniche costruttive, basate sull’uso della pietra informe o pareggiata, per realizzare robuste strutture di elevazione, termina con spettacolari terrazze piane fronteggianti il paesaggio marino. L’edificio che vi presentiamo, rientra in questa tipologia architettonica mediterranea, e si trova sul mare di Ficarazzi, alle porte di Palermo. La costruzione risale agli anni Sessanta con un progetto che prevedeva la realizzazione di un villino, previa la demolizione e la ricostruzione di una struttura preesistente. Al momento del recente intervento, la casa era da anni trascurata e si presentava in pessime condizioni di conservazione, dovute senz’altro all’abbandono delle strutture ma anche alle tecniche costruttive adottate all’epoca. Le murature perimetrali, realizzate con conci di calcarenite, di colore giallo, con spessore pari a 25 centimetri, erano prive di protezione superficiale ed assolutamente inadeguate alle attuali esigenze di efficienza e risparmio energetico dell’edificio. L’intervento di ristrutturazione, progettato dall’architetto Pedro Spinnato, ha previsto una serie di opere di bonifica dell’esistente, oltre ad interventi mirati a conferire a tutto il complesso una efficace efficienza energetica, agendo su murature perimetrali, copertura, serramenti, impianti, ecc. In particolare, il progetto, oltre a ridefinire gli spazi interni, commisurandoli alle esigenze dei nuovi proprietari, ha sviluppato un equilibrato dialogo delle facciate, con una corretta sequenza di vuoti e pieni che, oltre ad impaginare, in modo ritmico e piacevole, i frontespizi dell’edificio, hanno proiettato gli interni (soprattutto dell’area soggiorno) verso lo spettacolare paesaggio marino frontestante l’edificio, dilatandone i reali confini dimensionali. Per il miglioramento dell’efficienza energetica delle pareti perimetrali, le scelte progettuali hanno optato per un sistema di isolamento a cappotto ventilato. Dopo un’attenta analisi delle caratteristiche offerte dalle tecnologie più avanzate presenti sul mercato, la scelta si è orientata verso l’adozione del sistema “ISOTEC PARETE”, innovazione tecnologica del più noto sistema “ISOTEC” di Brianza Plastica. In edilizia uno dei più frequenti processi di innovazione tecnologica di un prodotto già affermato, consiste spesso nel trasferimento delle sue funzionalità, ormai collaudate, verso nuove soluzioni che ne amplino il campo di applicazione. Nell’edificio in esame per isolare termicamente le pareti esterne con cappotto ventilato, è stato impiegato “ISOTEC PARETE”, come anzidetto, un prodotto che concettualmente deriva dal sistema “Isotec” utilizzato, ormai da molti anni, per isolare termicamente e ventilare le coperture a falde. Nel caso specifico, l’evoluzione “ISOTEC PARETE” consente di coibentare le pareti esterne con un sistema di cappotto ventilato prefinito, predisposto per ricevere differenti finiture esterne: cotto, marmo, intonaco, metallo, lastre in grès porcellanato (come nel caso in questione), ecc. È importante sottolineare che l’innovazione di “ISOTEC”, in “ISOTEC PARETE” ha consentito di ampliare le applicazioni di questo sistema senza stravolgere le metodologie produttive, l’organizzazione distributiva del prodotto, le tecniche applicative, elementi questi, in gran parte mutuati dalle esperienze maturate in anni di gestione globale del sistema originale “ISOTEC”. Il sistema “ISOTEC PARETE” si realizza in opera, con la posa dei pannelli prefinti, prodotti in poliuretano espanso rigido (densità 38 Kg/mc) rivestiti con lamina di alluminio goffrato. I pannelli sono sagomati a battenti contrapposti per assicurare la continuità dell’isolamento termico, (escludendo così il rischio di ponti termici) , e corredati da profilati metallici, opportunamente sagomati e traforati, per favorire il loro fissaggio meccanico alla parete e la successiva applicazione del rivestimento finale, garantendo, a lavoro ultimato, efficienza energetica, impermeabilizzazione e ventilazione del sistema a cappotto. Il sistema “ISOTEC PARETE” può essere utilizzato sia nelle costruzioni di nuova progettazione che negli interventi di bonifica di edifici esistenti, e si adatta con facilità ad eventuali inevitabili imperfezioni delle pareti di supporto, come verificatosi nell’edifico in questione. L’intervento di bonifica delle pareti esterne ha comportato l’utilizzo di “ISOTEC PARETE” per mq 280 ca, corrispondente alla quantità impiegata per il rivestimento finale, realizzato in lastre di grès porcellanato. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto