Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’intervento complessivo interessa una vasta area ubicata nella parte sud di Vimercate, che si configura come porta di accesso da sud al centro storico, attestata su Via Milano, nel passato la via principale di collegamento con il capoluogo della provincia. Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell’area ex-Bassetti si qualifica come una vera e propria addizione urbana. L’impianto di progetto struttura un sistema di spazi costituito da piazze e giardini intorno a cui vanno a disporsi edifici compatti e tendenzialmente allineati lungo gli assi radiali che dal centro di Vimercate si irraggiano in direzione sud e verso Milano. L’impianto urbano di progetto si relaziona inoltre con il sistema stradale anulare che cinge il centro abitato di Vimercate completandone il disegno attraverso il corpo di fabbrica curvilineo dell’edificio destinato ad uffici. Il tema della continuità strutturale dell’architettura, intesa quale architettura urbana, è sviluppato e sottolineato dalla copertura continua dei corpi di fabbrica che si snodano lungo via del Risorgimento e lungo l’asse trasversale centrale dell’impianto. Il progetto nel perseguire la qualificazione urbana degli spazi struttura in forma di boulevards le vie Risorgimento e Milano. Più in particolare gli spazi aperti si qualificano quali piazze o piazze-giardino, strutturate e disegnate attraverso lastricato in pietra (bianco e rosso) che prospetta un disegno astratto e giardini costruiti attraverso tappeti erbosi e gruppi formali di alberi. Anche gli spazi a parcheggio si inseriscono come presenza verde nell’ambito del disegno dello spazio pubblico aperto. La vivibilità e vivacità di tali spazi è inoltre favorita dalla presenza di strutture commerciali e di ristoro allocate al piede degli edifici che li contornano. L’edificio Il progetto per il complesso edilizio a destinazione terziario (4.000 mq in tre piani fuori terra) e commercio (1.000 mq al piede dell’edificio) è stato realizzato in conformità alle previsioni urbanistiche previste nell’ambito del P.I.I. Area ex-Bassetti del Comune di Vimercate. Morfologicamente l’edificio è definito in funzione della continuità geometrico prospettica del “ring” viabilistico che cinge il centro storico della città e della modulazione dei due spazi aperti a nord e a sud dello stesso; quello a nord, piantumato e destinato a grande parcheggio, quello a sud, lastricato e destinato a piazza pedonale. Sul piano espressivo l’edificio rispecchia l’antitetica orientazione e costruzione dei due distinti ambiti, prospettando due complementari soluzioni di facciata: a nord trasparente, continua e monoplanare; a sud più materica, opaca, spessa e caratterizzata da tre nastri di strombature irregolarmente poste in successione Il materiale Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell’area Ex Bassetti di Vimercate si propone come un esempio particolarmente significativo nell’evidenziare alcune peculiarità del GRC. La particolare geometria voluta dallo Studio Caputo Partnership di Milano e l’impegno strutturale richiesto per resistere alle varie fasi costruttive, la richiesta di un materiale che avesse un aspetto “naturale”, e la possibilità di utilizzare il cemento foto catalitico (al fine di sfruttare le proprietà della fotocatalisi urbana è stato predisposto, nella composizione dell’impasto del GRC, uno strato di 2 mm atto a tale scopo), hanno determinato la scelta dell’utilizzo del GRC per gli uffici di Vimercate. La facciata dell’edificio, in parte rettilinea e in parte curvilinea, è costituita da pannelli prefabbricati di quasi 4 metri di altezza e larghezza variabile da 2 a 5 m, a forma di tronco-coni asimmetrici di profondità 1.2 m. La tecnologia produttiva “spray” del GRC ha permesso di realizzare elementi di queste dimensioni, impegnativi sia dal punto di vista estetico sia da quello strutturale, pur mantenendo gli spessori dello strato di GRC entro i 15-20 mm, limitando così il peso degli elementi stessi. Infine merita di essere sottolineato un’ultima caratteristica, la flessibilità progettuale: infatti sui 113 elementi che costituiscono la facciata, ci sono ben 16 tipologie diverse per dimensione della finestra, angolatura delle pareti inclinate e larghezza. Le modalità di posa I manufatti in GRC hanno un peso medio che varia tra i 30 – 50 Kg/mq e sono pertanto molto leggeri rispetto ai normali manufatti in calcestruzzo che pesano oltre i 300 – 500 Kg/ mq; questa caratteristica diminuisce i carichi gravanti sulla struttura portante dell’edificio, permettendo potenziali risparmi nella costruzione di edifici a più piani (c.ca il 20% sulle strutture). Il collegamento pannello-struttura portante avviene tramite l’ancoraggio meccanico del pannello superiormente e inferiormente mediate l’ausilio di staffe metalliche provviste di asole di regolazione, profili metallici, perni, mensole e bulloneria fermo restando che il sistema di ancoraggio è strettamente correlato con la realizzazione del pannello stesso dato che ogni pannello in GRC prefabbricato, viene progettato tenendo preventivamente in considerazione la soluzione d’ancoraggio. Nello specifico caso progettuale il fissaggio dei pannelli monoskin è avvenuto a secco dall’esterno “alla cieca”: una volta predisposta la ferramenta di ancoraggio alle solette in c.a. della struttura portante è stato posizionato il pannello, calato sino ad agganciare gli ancoraggi preventivamente disposti sulla scorta di un attento tracciamento in loco, che viene quindi fissato dall’interno e solo successivamente è stato realizzato il contro-tamponamento interno in cartongesso. La sigillatura, resasi necessaria in presenza di giunti chiusi con fessura nominale di circa 10 mm, è stata eseguita con silicone colorato in pasta e campionato per una perfetta aderenza cromatica al GRC, al fine di consentire le differenti dilatazioni e i movimenti dei manufatti tra loro e dei manufatti con il telaio portante. Per quanto attiene lo schema di posizionamento e montaggio, con riferimento allo sviluppo generale della facciata articolata su un‘altezza di 12 metri (divisa in tre livelli sfalsati) per una lunghezza par a 125 metri si è proceduto con una programmazione iniziale che ha tenuto conto della morfologia dell’edificio, delle necessità di cantiere e della valutazione delle opportune tolleranze da considerarsi in virtù di una superficie così ampia. Il rilievo delle strutture, completate negli orizzontamenti utili alla predisposizione degli agganci, ha portato alla definizione finale dell’abaco di pannelli da posizionare in facciata pari a 20 elementi differenti. Sulla scorta di quanto sopra lo schema di posa ha previsto la realizzazione e la messa in opera delle porzioni piane dei due estremi est e ovest della facciata e della porzione centrale curva così che le due porzioni di connessione tra le parti potessero poi consentire una nuova verifica in loco utile alla realizzazione di pannelli finali misurati ad hoc sulle reali condizioni finali di cantiere. In sintesi le fasi di posa si possono così riassumere: – rilievi, allineamento e posa delle staffe con utilizzo di ponteggi di cantiere; – Applicazione del manufatto dall’esterno, in ragione del 70% della quantità complessiva con ausilio delle gru di cantiere; – Rilievo delle porzioni da completare con utilizzo di ponteggi di cantiere; – Applicazione della restante parte di manufatto dall’esterno con ausilio delle gru di cantiere; – Registrazione piani e sigillatura con piattaforma aerea; – Ripristini e verniciatura fluorata finale (tratto da intervista Studio Caputo Partnership) Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto