Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’intervento di restauro e retrofit energetico di un edificio del Novecento, ha rappresentato una sfida grazie alla quale i progettisti sono riusciti a far convivere soluzioni all’avanguardia senza compromettere l’estetica originale. Il progetto è dell’architetto Enrico Giacopelli di G Studio A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle Il linguaggio architettonico dell’Ufficio Case OlivettiUna villa del NovecentoUn progetto di adattamento contenutoLa sfida del miglioramento energeticoLa coesistenza tra passato e futuro Il restauro e il retrofit energetico di Villa Rossi a Ivrea, condotti dal torinese G Studio, costituiscono un esempio di come sia possibile conservare e rinnovare un edificio del Novecento, preservandone l’autenticità. Collocata nel cuore di Ivrea, la città industriale moderna voluta da Adriano Olivetti, Villa Rossi è inclusa nel buffer zone del patrimonio dell’umanità Unesco di “Ivrea Città industriale del XX Secolo”. L’architetto Enrico Giacopelli di G Studio è stato incaricato di guidarne il progetto di restauro. La sfida principale è consistita nell’introdurre soluzioni all’avanguardia per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio senza compromettere l’estetica originale. Il linguaggio architettonico dell’Ufficio Case Olivetti La villa fa parte di un gruppo di quattro ville commissionate nel 1959 da alti dirigenti dell’Olivetti all’Ufficio consulenza case dipendenti, sotto la guida dell’architetto Emilio Aventino Tarpino, e incarna in pieno il nuovo linguaggio architettonico dell’Ufficio con tetti piani, logge, frangisole e rivestimenti in grès di varie dimensioni e tonalità. Uno stile in linea con l’evoluzione introdotta dall’architetto e designer Eduardo Vittoria a Ivrea, con edifici dalle superfici cromatiche vivaci in grès colorato, che si contrappongono alle più puriste architetture industriali precedenti. Una villa del Novecento Collocata sulle colline di Banchette, all’ingresso della sequenza di opere razionaliste lungo via Jervis, di fronte al parco progettato da Pietro Porcinai per il Palazzo Uffici Olivetti, la villa sfrutta abilmente l’orografia complessa del terreno per determinare la disposizione dei volumi. Si sviluppa su due livelli, con il piano superiore dedicato agli spazi abitativi e il piano inferiore riservato ai servizi, tra cui una sala giochi e un garage. La struttura portante è costituita da pilastri centrali e muri perimetrali in cemento armato, apparentemente disposti in modo irregolare, ma funzionalmente razionale. I fronti del primo e del piano terreno della testata ovest sono rivestiti con tozzetti in grès di diverse dimensioni e tonalità. Le facciate sud e ovest sono impreziosite da quattro frangisole in terracotta smaltata bianco madreperlaceo, che aggiungono un tocco di eleganza alla loggia del soggiorno. Un elemento significativo è il muro di cinta della proprietà, lungo circa 65 metri, che presenta un bassorilievo ispirato al celebre marchio Olivetti: la spirale greca disegnata da Marcello Nizzoli nel 1954. Gli infissi adottano il “sistema Wagner,” una tecnologia d’avanguardia introdotta agli inizi del Novecento, caratterizzata da due telai incernierati e vetro semplice da 3 millimetri, a creare un’intercapedine per migliorare l’isolamento termico e acustico. Un progetto di adattamento contenuto Nel 2020, dopo essere stata per oltre cinquant’anni la residenza della famiglia del committente, Villa Rossi è stata affidata a G Studio per un progetto di adattamento alle necessità contemporanee. Il progetto si è concentrato principalmente sul restauro conservativo delle facciate, dei frangisole, delle parti metalliche e del muro di cinta. Le facciate in grès sono state restaurate e i componenti in terracotta smaltata danneggiati sono stati ripristinati con elementi fortuitamente reperiti in una scorta. L’interno della villa ha subito modifiche limitate, con un focus sulla razionalizzazione degli spazi per soddisfare le esigenze contemporanee. I cambiamenti più significativi riguardano i pavimenti, con la sostituzione di rivestimenti in ceramica e linoleum contenente amianto con pavimenti in parquet di acacia. Gli arredi su misura originali sono stati conservati e restaurati, contribuendo al carattere autentico dell’edificio. La sfida del miglioramento energetico Tuttavia, la sfida più significativa del progetto è stata il miglioramento energetico. L’obiettivo era infatti portare l’edificio alla classe B, rispettando al massimo le caratteristiche architettoniche e minimizzando l’impatto visivo degli interventi. L’isolamento è stato potenziato con l’uso di sughero nelle pareti esterne e la correzione dei ponti termici. Gli infissi originali sono stati restaurati e dotati di nuovi vetri a bassa emissività. La copertura è stata rivista per migliorare il comfort, con una nuova stratigrafia, pannelli in Pcm (Phase change material) e una circolazione dell’aria ottimizzata. La coesistenza tra passato e futuro In sintesi, Villa Rossi a Ivrea rappresenta un equilibrato bilanciamento tra la conservazione delle caratteristiche storiche e l’innovazione nell’efficienza energetica, dimostrando che il passato e il futuro possono coesistere armoniosamente in un unico edificio. L’interno della villa ha subito modifiche limitate, con un’attenzione alla razionalizzazione degli spazi per soddisfare le esigenze contemporanee Questo progetto è un modello di successo nel campo del restauro e dell’adattamento sostenibile degli edifici del Novecento, con implicazioni significative per la conservazione del patrimonio architettonico. L’approccio adottato non solo rispetta le direttive dell’Unesco, ma promuove una strategia di salvaguardia attiva che coinvolge la committenza e incentiva la sensibilizzazione e la responsabilizzazione nel processo di conservazione e restauro. Pianta di progetto del piano terra (credits, G Studio) Pianta di progetto del primo piano (credits, G Studio) Sezione trasversale (credits, G Studio) Scheda progetto Restauro Villa Rossi Località: Ivrea, località Banchette Committenza: privata Progettazione e direzione lavori: Enrico Giacopelli con Cristina De Paoli Progettazione impiantistica: FAPA Engineering Progettazione strutturale: Gianfranco Angera Analisi energetiche: Stefano Fantucci, Politecnico di Torino Classe energetica: NC orinaria; B dopo il retrofit energetico Progetto ed esecuzione: 2020-2023 Opere edili, strutturali e di restauro: Impresa F.lli Perino Superficie lotto: mq. 2065,5 Superficie coperta: mq. 283 Superficie utile lorda piano terra: 194 mq Superficie utile lorda piano interrato: 113 mq Fotografie: Fabio Oggero, ©Paolo Mazzo Vista serale di Villa Rossi dopo i lavori Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto