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A favorire la riscoperta del comparto ha contribuito la discesa dei prezzi del petrolio, che si sono allontanati con decisione dai recenti massimi. A regalare buonumore all’intero comparto a livello europeo, sono stati anche i risultati trimestrali diffusi giovedì scorso dalla francese Lafarge che ha consegnato utili e fatturato al di sopra delle attese. Questa mattina invece, complice anche la pesante flessione che sta interessando l’intero listino, gran parte dei cementiferi a Piazza Affari registra perdite piuttosto significative. Italcementi ad esempio lascia sul parterre oltre un punto, dopo aver chiuso la sessione della vigilia con un ribasso del 2%, ma le vendite colpiscono in maniera ancora più violenta altri titoli, come Cementir che scende di ben 4 punti, seguito da Impregilo che arretra del 2,22%, muovendosi di pari passo con Astaldi che registra la stessa variazione percentuale. L’unica eccezione è quella di Buzzi Unicem che, dopo aver guadagnato ieri poco più di un punto, oggi prosegue la sua corsa, vantando un progresso del 2,72% a quota 25,23 euro, arrivando a segnare nuovi massimi storici. A spingere gli acquisti sul titolo contribuisce senza dubbio la buona trimestrale della controllata Dycherhoff che ieri ha consegnato utili e fatturato in crescita. Il buonumore però è alimentato anche dal giudizio positivo degli esperti, visto che proprio questa mattina Exane ha confermato la raccomandazione “outperform” su Buzzi Unicem, rivedendo al rialzo il prezzo obiettivo da 22,5 a 28 euro. Un giudizio analogo è stato espresso dai colleghi di Cheuvreux, secondo cui il titolo sarà destinato a sovraperformare il mercato, pur con l’indicazione di un target price meno generoso a 25 euro. Per Mediobanca, Buzzi Unicem rimane “outperform” con un fair value a 28,6 euro, ricordando che secondo gli analisti il titolo rappresenta la best pick del settore in rapporto ai fondamentali, oltre ad essere il più economico in termini di multipli sull’Ebitda. Meno brillanti invece le indicazioni per Italcementi che sempre per Mediobanca mantiene una raccomandazione “neutral”, con un fair value a 25,5euro, nonostante i risultati trimestrali abbiano superato leggermente le stime, senza tuttavia sorprendere eccessivamente. I colleghi di Cheuvreux hanno invece tagliato il giudizio da “outperform” ad “underperform”, lasciando invariato il prezzo obiettivo a 24,7 euro. Il broker francese però suggerisce di prendere profitto alla luce anche della buona performance realizzata dal titolo da inizio anno, visto che non ci sono catalizzatori di breve periodo che possano giustificare un’ulteriore ascesa dei corsi. Anche Euromobiliare ha deciso di essere più cauta, rivedendo al ribasso la raccomandazione da “hold” a “reduce”, alzando però leggermente il target price da 22,5 a 22,6 euro. Di segno opposto invece l’indicazione che arriva da ING, i cui analisti hanno confermato a “buy” il giudizio su Italcementi, migliorando nel contempo il fair value da 24,7 a 27 euro. Le attese della casa olandese sono per una forte crescita del fatturato nel 2007, accanto ad una progressione sul fronte dell’utile netto e dell’Ebitda, nonostante le aspettative conservative del management. Prospettive interessanti però si possono cogliere anche tra i titoli a minore capitalizzazione, tra cui citiamo Cementir che al momento resta “outperform” per Mediobanca, con un target price a 10,6 euro. Gli esperti di Piazzetta Cuccia però richiamano l’attenzione sul rally realizzato nelle ultime settimane, e solamente buoni risultati trimestrali, in programma per domani, potranno giustificare gli attuali multipli, perché in caso contrario sarà necessario non solo aggiornare la raccomandazione su Cementir ma anche il target del prezzo. Da non trascurare anche altri due titoli, Impregilo e Astaldi, che il mercato continua a seguire con interesse, in vista anche di un possibile deal tra i due, secondo i rumors che si inseguono ormai da diverso tempo. Per Euromobiliare l’operazione si presenta comunque complessa, soprattutto per le innumerevoli incertezze che pesano sulla governance della nuova entità che nascerebbe dalla fusione. La SIM milanese accorda in ogni caso la sua preferenza ad Impregilo, che mantiene una raccomandazione “buy” con un prezzo obiettivo a 6 euro, in quanto il titolo è ritenuto a sconto sui fondamentali. Nessun entusiasmo invece per Astaldi, la cui posizione è da ridurre in portafoglio, con un target pricea 7,1 euro, alla luce anche del fatto che nel caso in cui si dovesse concretizzare la fusione, non ci sarebbe un premio considerevole per il gruppo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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