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Università partecipanti: – Università degli Studi di Genova – Scienza della salute – Genova (Ge) Responsabile dell’Unità di ricerca: Paolo Orlando – Università degli Studi di Genova – Storia e progetto dell’Architettura del territorio e del paesaggio – genova (Ge) Responsabile dell’Unità di ricerca: Paolo Stringa – Università degli Studi di Pavia – Ingegneria Edile e del territorio – Pavia (Pv) Responsabile dell’Unità di ricerca: Angelo Bugatti Introduzione e conclusioni di: Davide Boni Assessore Urbanistica e Territorio – Regione Lombardia Presentazione della ricerca a cura di: Anna Spalla Direttore del Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio (DIET) – Professore Ordinario di Topografia e Cartografia – Università degli Studi di Pavia Angelo Bugatti Responsabile dell’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Pavia Presidente del CdL Ingegneria Edile-Architettura – Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana – Università degli Studi di Pavia Direttore del Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’Architettura (LCPA) – DIET Pavia Direttore dell’International Design Seminar “Urban Culture and Landscape Renewal” – IUSS Pavia Alessandro Ghia Membro dell’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Pavia Dottore di ricerca in Ingegneria Edile-Architettura – Università degli Studi di Pavia, Membro del LCPA – DIET Pavia Ioanni Delsante Membro dell’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Pavia, Dottore di ricerca in Ingegneria Edile-Architettura – Università degli Studi di Pavia Membro del LCPA – DIET Pavia Relatori partecipanti alla tavola rotonda: Cesare Stevan Prorettore del Politecnico di Milano – Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana – Politecnico di Milano Membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia Salvatore veca Professore Ordinario di Filosofia Politica – Università degli Studi di Pavia, Vicedirettore dell’Istituto Universitario di Studi Superiori Pavia – IUSS Pavia Paolo Orlando Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca e Responsabile dell’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Genova Professore Ordinario di Igiene Generale e Applicata – Università degli Studi di Genova, Presidente della Sezione Ligure della Società Italiana di Igiene Anna Magrini Professore Ordinario di Fisica Tecnica – Università degli Studi di Pavia Silvia Lanzani Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico Assessorato Urbanistica e Territorio – Regione Lombardia Stefano Capolongo Professore Associato di Igiene Generale e Applicata – Politecnico di Milano Mario Nova Direttore Generale Assessorato Urbanistica e Territorio – Regione Lombardia Abstract della Ricerca La ricerca si è basata su di una nozione innovativa di “qualità urbana”, capace di integrare e mettere a sistema le differenti idee di “qualità” trattate dai metodi di valutazione esistenti, riferiti all’ambiente, al paesaggio o specificamente al paesaggio urbano. In questo senso l’obiettivo è stato quello di elaborare un criterio che trasponesse in termini “quantitativi” e “misurabili” un concetto che per definizione non lo è, al fine di rendere oggettivo e comparabile il giudizio di valutazione. La determinazione di un valore numerico a cui fare riferimento presuppone, inoltre, la conoscenza precisa del campo di applicazione della “qualità” da valutare, ovvero, nel caso della ricerca, quello degli ambiti fortemente urbanizzati e consolidati delle città europee, con una popolazione residente compresa tra 4000 e 10000 abitanti. L’obiettivo è stato quindi quello di Individuare una metodologia basata sull’analisi di parametri ambientali e urbanistici per fornire indicazioni utili alle Amministrazioni Pubbliche per la scelta degli interventi più efficaci in relazione al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano. Indicatori La ricerca ha fatto riferimento ad indicatori già esistenti in letteratura, oppure ne ha individuati di nuovi, creando quindi come prodotto del lavoro svolto un set di indicatori originale. Gli indicatori già esistenti sono stati usati come fonte “diretta”, nei casi in cui l’indicatore corrispondeva esattamente alla variabile che si intendeva descrivere, o come fonte ”indiretta”, nei casi in cui le variabili sono state adattate a specifiche esigenze che si intendeva mettere in evidenza durante la ricerca. Alcune fonti utilizzate per l’individuazione degli indicatori sono stati gli studi condotti per il processo di Agenda 21 (in particolare per la città di Milano), e dal database CRISP (Construction and City Related Sustainability Indicators, un database europeo che raccoglie e mette a sistema gli indicatori di diverse esperienze europee ed extraeuropee), e altre ricerche in corso come “Living Places: Caring for quality” (finanziata dal governo inglese). Una particolare attenzione è stata dedicata alla descrizione degli indicatori in modo da lasciare il minor grado possibile di ambiguità in fase di applicazione della metodologia proposta. Ogni indicatore è stato descritto nelle sue caratteristiche fondamentali e nelle ragioni che hanno condotto a differenziare i parametri di giudizio nelle quattro categorie: ottimo, buono, sufficiente, insufficiente. Ciò consente di mediare il dato puramente numerico ritenuto necessario per una efficace comunicazione tra settori disciplinari differenti e la ricerca, che spesso si avvale di contributi diversi che trovano le loro ragioni più nell’esperienza che nell’astrazione teorica. Sono state utilizzate sia variabili quantitative i cui valori sono espressi in quantità numeriche (ad esempio gli indicatori di densità, riferiti alle piste ciclabili, alle volumetrie costruite, al trasporto pubblico locale), sia variabili qualitative i cui valori corrispondono a categorie, ad attributi, alla qualità della variabile presa in considerazione (ad esempio il valore simbolico di una città e degli elementi che la compongono). Con riferimento agli studi ed alle esperienze già realizzate è stato creato un set di indicatori specifico rispetto al contesto di studio, che scompone il territorio in aree tematiche di lettura, composto complessivamente da 74 indicatori. Si è così elaborato un set di indicatori di valutazione che risulta opportunamente flessibile ed eventualmente implementabile rispetto a differenti realtà di applicazione, anche grazie alla capacità di ponderare il giudizio dei singoli indicatori rispetto alla specificità dei siti in esame, come illustrato in seguito. Il caso studio nella città di Lodi e la sua valutazione La metodologia di valutazione è stata applicata ad un sito individuato nella città di Lodi: un’area a forte urbanità, esterna al centro storico, attraversata da infrastrutture viarie e ferroviarie, con presenza di servizi ed una popolazione di circa 4025 abitanti. L’area di studio è stata ulteriormente suddivisa in tre sotto-ambiti in relazione alle caratteristiche di omogeneità della forma urbana e/o delle funzioni insediate. Il set di indicatori è stato affinato in seguito alle prime applicazioni sperimentali sui sotto ambiti in esame (e condotte anche su altri siti compatibili con le caratteristiche richieste, come nel caso di Quinto Romano in provincia di Milano). Questa fase di affinamento ha permesso di delineare con maggior chiarezza il significato di ciascun indicatore, evitando ripetizioni e sovrapposizioni di significato. Inoltre è risultata funzionale a completare in modo esaustivo la descrizione dei singoli indicatori, con riferimenti a realtà esistenti e documentazione fotografica. La fase di scelta del sito è stata seguita da una attenta analisi delle caratteristiche urbane e paesaggistiche, sia attraverso visite in loco che dal reperimento dei dati disponibili (nei quartieri, nel Comune di Lodi, da archivi e database nazionali come l’Istat). I risultati della fase di valutazione hanno mostrato che i tre sotto-ambiti dell’area di studio hanno un giudizio abbastanza simile: 62/100 per la porzione nord, 61/100 per quella centrale, 65/100 per quella sud. Il fatto che i giudizi complessivi siano simili non significa che lo siano anche i giudizi dei singoli indicatori, che viceversa differiscono notevolmente in virtù di assetti insediativi e funzionali molto differenti. Il risultato è invece significativo dal punto di vista disciplinare: la metodologia di indagine e i risultati riferiti al caso studio della città di Lodi individuano così, insieme al giudizio di qualità urbana riferita allo stato di fatto, criticità e potenzialità del territorio. Esiti e prospettive della ricerca La ricerca, sotto la guida del coordinatore centrale prof. Paolo Orlando, ha prodotto un metodo innovativo di valutazione della qualità urbana, flessibile ed implementabile: l’applicazione a casi studio (Lodi e Genova) da parte delle diverse UO ha permesso di affinare il metodo teorico e di confermare la veridicità dei risultati in termini disciplinari. Il riscontro con le altre competenze e UO ha permesso inoltre di confrontare e mettere in relazione tali risultati con la percezione della qualità da parte della popolazione. La metodologia di analisi ha permesso quindi di individuare un metodo interpretativo dell’ambiente antropizzato, riferito specificamente ad ambiti urbani ristretti (4000-10000 abitanti) appartenenti a città europee, riferito non solo al singolo fatto architettonico ma all’insieme di variabili ambientali più generali. Il complesso degli indicatori rappresenta così un “database”, adattabile a diversi contesti di studio, e rappresentano le “linee guida” per valutare il territorio: possono essere applicate in fase analitica, rappresentano in forma numerica criticità e potenzialità del territorio, e possono quindi utilizzate per la futura pianificazione urbana ed ambientale. La ricerca offre ampie prospettive di sviluppo, attraverso un ulteriore approfondimento dei riferimenti disciplinari e l’applicazione della metodologia di indagine e valutazione a contesti differenti, quali: – contesti urbani caratterizzati da alta densità e differenziazioni morfologiche, nei quali i parametri infrastrutturali si configurano come fattori di pressione che influenzano la qualità urbana a livello di comfort ambientale, aspetti architettonici e paesistici; – insediamenti a media e bassa densità o con rilevanti caratteristiche paesaggistiche in cui sia necessario approfondire la valutazione dell’influenza paesistica, architettonica ed ambientale delle infrastrutture primarie in funzione di un efficace riscontro sul breve periodo. LCPA Il Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’Architettura è nato nel 2002 come struttura del Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio dell’Università degli Studi di Pavia, con lo scopo di sviluppare una ricerca applicata nei temi della progettazione architettonica, del disegno del paesaggio, della pianificazione territoriale e del restauro. LCPA collabora con enti pubblici e privati tra cui la Regione Lombardia, la Provincia di Pavia, i comuni di Lodi, di San Genesio ed Uniti, di Bollate, l’European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering, la Società Consortile Navigli Lombardi Scarl, l’ALER (Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale), la Fondazione Ricovero. LCPA è una struttura che si occupa di ricerca, consulenza scientifica e progettazione, nei temi della riqualificazione urbana e ambientale, dell’architettura ecosostenibile e del progetto del paesaggio, attraverso lo sviluppo di sistemi efficienti e soluzioni progettuali innovative. All’interno di LCPA collaborano docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio dell’Università degli Studi di Pavia, dottorandi e assegnisti di ricerca, professionisti esterni. International Design Seminar “Urban Culture and Landscape Renewal” L’International Design Seminar “Urban Culture and Landscape Renewal” (UCLR), fondato e diretto dal 1995 dal prof.Angelo Bugatti, è un progetto di Eccellenza dello IUSS Pavia. L’UCLR è un seminario internazionale di progettazione che prevede il rinnovo architettonico, paesaggistico e urbano in contesti caratteristici della città e del territorio contemporanei, affrontando in particolare il progetto del recupero di manufatti e aree obsolete o dimesse dalla scala urbana alla territoriale e paesaggistica. La qualità del progetto diviene espressione della consapevolezza della coesistenza di istanze globali con l’identità locale e la storia. Giunto alla sua XIII edizione, il Seminario ha avuto all’inizio come sedi di studio e azione le aree industriali dimesse di Pavia, per spostarsi negli ultimi anni nell’isola di Zante in Grecia, nell’area dell’Expo 2010 di Shanghai, nell’oasi di Al Ain nel deserto degli Emirati Arabi Uniti, nell’ex ospedale psichiatrico di Fregionaia nella campagna lucchese in Italia. Il Seminario raccoglie studenti e laureati in gruppi internazionali che lavorano sulla stessa rea di progetto e prevede lezioni e revisioni svolte da visiting professor italiani e stranieri. Nel corso degli anni il Seminario ha visto la partecipazione e collaborazione delle università: American University of Dubai (EMIRATI ARABI UNITI), American University in Sharjah (EMIRATI ARABI UNITI), Escuela Politecnica Superior de Zamora di Salamanca, Escuela Técnica Superior de Arquitecturadi Madrid, Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Barcellona (SPAGNA), National Technical University of Athens (GRECIA), Oslo School of Architecture (NORVEGIA), Politechnika Lodzka (POLONIA), Politecnico di Milano (ITALIA), Royal institute of Technology di Stoccolma (SVEZIA), The Catholic University of America di Washington (USA), Tongji University of Shanghai – School of Architecture and Urban Planning (CINA), Universidad Central de Santiago de Chile – Facultad de Arquitectura y Bellas Artes (CILE), Universidade de Sao Paulo (BRASILE), Universidade Federal da Bahia (BRASILE), Università degli Studi di Catania – Facoltà di Ingegneria (ITALIA), Università degli Studi di Roma La Sapienza – 1a Facoltà di Architettura (ITALIA), Accademia di Architettura di Mendrisio, (SVIZZERA), Université du 7 Novembre de Carthage di Tunisi (TUNISIA), University of Technology of Delft (OLANDA). IUSS Pavia Lo IUSS-Pavia nasce nel 1997 con la firma dell’Accordo di Programma tra il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e l’Università degli Studi di Pavia, che può vantare la presenza storica dei grandi Collegi universitari, un sistema unico nel paese. A fronte di una ampia e qualificata attività realizzata nel corso degli ultimi anni, nel campo della alta formazione e della ricerca, l´8 Luglio 2005 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha firmato il Decreto istitutivo che riconosce lo IUSS di Pavia quale “Scuola Superiore ad ordinamento speciale” assieme alle già esistenti Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, SISSA di Trieste. Unica realtà nel suo genere in Lombardia, la Scuola Superiore IUSS si propone di contribuire alla valorizzazione dei giovani di talento, offrendo loro, nella fase degli studi pre e post-laurea, percorsi formativi di alta qualificazione che ne esaltino le capacità, nonchè occasioni di arricchimento scientifico e culturale, anche in senso interdisciplinare. Lo IUSS si propone altresì di contribuire al progresso della scienza, curando la formazione dei giovani alla ricerca e sviluppando programmi di ricerca scientifica. Direttore dello IUSS Pavia è il Prof. Roberto Schmid, attualmente impegnato anche come Presidente del Comitato scientifico per Milano-Expo 2015. E’ stato Rettore dell’Università di Pavia dal 1988 al 2005, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Moratti per la Ricerca Scientifica e Coordinatore del Progetto di Catania per l’alta formazione e ricerca nell’area mediterranea e del Campus universitario Italo-Cinese di Shanghai per il MIUR. 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