Renzo Piano firma l’ospedale di Emergency in Uganda

Renzo Piano firma l'ospedale di Emergency in Uganda

Proprio in questi giorni cui a Milano si svolge il Salone del Mobile, Emergency presenta il progetto dell’ospedale di chirurgia pediatrica in Uganda. Basato sull’utilizzo del fotovoltaico e realizzato con tecniche di costruzione tradizionale, il progetto unisce sostenibilità e cultura.

a cura di Tommaso Tautonico

Renzo Piano firma l'ospedale di Emergency in Uganda

Quando un nome così importante della storia dell’architettura decide di sposare una nobile causa come Emergency, il risultato è assicurato. Fondata nel 1994, EMERGENCY è l’organizzazione umanitaria che fornisce assistenza medica e chirurgica gratuita e di alta qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Lo studio di architettura di Renzo Piano, in collaborazione con lo studio Tamassociati,  ha progettato l’ospedale di chirurgia pediatrica che l’organizzazione non governativa sta realizzando in Uganda.

In occasione del Salone del Mobile, in corso a Milano fino al 14 aprile, è stata allestita un’installazione nella reception del padiglione 9/11 che permette di scoprire il progetto.

Un progetto audace, capace di combinare la praticità di un ospedale pediatrico con la migliore architettura possibile: moderna, tangibile, sostenibile e razionale, senza perdere il legame con la tradizione. Si tratta del primo progetto dell’architetto italiano in Africa, un progetto dal forte contenuto simbolico per l’assistenza sanitaria e per la cultura dell’Uganda e di tutta l’Africa.

Materiale tradizionale per il nuovo ospedale firmato Renzo Piano in Uganda per Emergency

Ospedale pediatrico: tradizione e sostenibilità

Per realizzare l’ospedale Renzo Piano ha deciso di affidarsi a due “semplici” regole: sostenibilità e tradizione. In Uganda, come tanti altri Paesi del mondo, la terra è la materia prima usata per costruire le case delle persone più povere.

Lo studio di architettura è rimasto affascinato dall’idea di ridare dignità alla tecnica della terra battuta, per cui ha deciso di riutilizzare il terreno scavato per costruire le pareti portanti della struttura.

Una miscela di terra, sabbia, ghiaia con poca acqua per l'ospedale di Emergency in Uganda

Miscelando terra, sabbia, ghiaia con poca acqua e agenti leganti, dopo un processo di compressione, si ottiene un materiale robusto e resistente. Niente cemento dunque o lavoratori specializzati, ma ritorno alla tradizione e forza lavoro locale.

Per la sua posizione geografica l’energia necessaria al funzionamento dell’ospedale, non poteva non sfruttare il sole. Il tetto della struttura, costituito da uno scheletro sospeso, ospiterà 9.800 mq di pannelli solari.

Nuovo ospedale di Emergency in Uganda, vista dall'alto

Questo impianto fotovoltaico soddisferà il fabbisogno energetico ospedaliero e, quando i suoi consumi saranno ridotti, immetterà l’energia in eccesso nella rete elettrica principale, garantendo energia alle comunità limitrofe. Il tetto solare sospeso inoltre, fornirà ombra naturale a tutto l’ospedale e alle passerelle scoperte.

Il profilo dell’edificio segue la linea naturale del terreno che degrada verso il vicino lago Vittoria. Grazie a questo andamento, le mura dell’ospedale formeranno il sostegno dell’ospedale stesso, producendo un effetto di continuità tra ambiente esterno ed interno, in perfetta armonia con l’ambiente circostante.

Progetto di Renzo Piano del nuovo ospedale di Emergency in UgandaQuando Gino Strada mi ha chiesto di partecipare a questa nuova sfida di Emergency – dichiara Renzo Piano – non ci ho pensato due volte, ho detto immediatamente sì! Questo ospedale sarà un modello di eccellenza medica, sostenibilità ambientale, indipendenza energetica e armoniosa distribuzione dello spazio. Vogliamo utilizzare le risorse della terra, l’acqua e il sole, i migliori traguardi della modernità, quelli veri. L’ospedale sarà edificato sulle rive del Lago Victoria, circondato da natura e alberi. La vegetazione sarà l’orizzonte dei piccoli ospiti, gli alberi come metafora del processo di guarigione“.

Il contributo di Mapei

Mapei ha partecipato al progetto sviluppando un innovativo sistema per la realizzazione della struttura con la tecnica del pisé: speciali leganti di ultima generazione capaci di garantire maggiore versatilità e durabilità, grazie alla compattazione, strato dopo strato, di miscele a base di argilla estratta in loco, e che aiuta a garantire un’inerzia termica in grado di mantenere costanti temperatura e umidità.

img by emergency.it

 

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