Reti idriche: il futuro è in polietilene

IDROTHERM 2000
Reti idriche: il futuro è in polietilene

Se rottamiamo tubi in cemento e materiali ferrosi ci guadagniamo tutti.

tubi polietilene

Sono molti i Paesi in Europa che a causa di gravi carenze infrastrutturali vedono la qualità dei servizi deperire e i costi lievitare. Guardando alle reti di trasmissione, le cause riguardano nella maggior parte dei casi la lentezza nell’innovazione e nel rinnovo delle strutture già esistenti, oltre che nella costruzione di nuove.

In Italia, ad esempio, si disperde attraverso le reti idriche tra il 38 e il 45% dell’acqua potabile destinata ai consumatori, pari a circa 3-4 miliardi di metri cubi di acqua l’anno, per un costo per la collettività di oltre 4 miliardi di euro ogni anno.

Le cause

  • corrosione dei tubi
  • movimenti del terreno
  • difetti dei tubi
  • difetti di giunzione
  • influenze esterne

 Sostituire cemento e ghisa con il polietilene comporta innumerevoli vantaggi

  • leggeri

Le operazioni di trasporto e movimentazione dei tubi sono così facilitate: l’effetto è evidente sui costi quindi di trasporto e dal punto di vista del rischio di incidenti nei cantieri.

Tubature in spostamento
Il trasporto interno dei tubi in polietilene nello stabilimento Idrotherm 2000 di Castelnuovo
  • giunzioni semplici, resistenti e affidabili
  • non sono soggetti a corrosione

le condutture in polietilene sono inerti dal punto di vista chimico sia nel caso del trasporto delle acque che in quelle dell’uso potabile, oltre che nel trasporto della maggior parte dei fluidi industriali.

  • elevata resistenza chimica
  • lunga durata senza bisogno di interventi di manutenzione
  • bassa scabrezza

I tubi in polietilene sono caratterizzati da una scarsa rugosità superficiale interna che riduce la probabilità di aggregazione di materiali chimici e biologici alle pareti interne

  • flessibili e antisismici: assorbono le sollecitazioni dal sottosuolo

La flessibilità consente la produzione di condutture anche di lunghezze significative, permettendo un miglioramento nel trasporto e la riduzione del numero di giunzioni necessarie all’installazione. Vengono così ridotti costi e tempistiche di lavorazione. La curvabilità del prodotto finale, insieme alla buona resistenza all’intaglio, permette il facile adattamento al tracciato di trincea anche mediante l’utilizzo di tecnologie senza scavo.

E’ di Idrotherm 2000 l’opera più grande realizzata in Italia con installazione di tubature senza cavo (no dig), mediante trivellazione orizzontale teleguidata (TOT) di tubi RENOVATION VRC multistrato.

idrotherm no dig
Tubi in polietilene per la distribuzione del gas metano

Permette di effettuare la posa delle tubazioni riducendo al minimo il numero degli scavi evitando tra l’altro il danneggiamento delle strutture di superficie.
Anche i cantieri traggono beneficio, perché meno ingombranti. La posa è velocizzata rispetto all’installazione con letto di sabbia, l’impiego di manodopera ridotto al minimo e i costi di cantiere sono così ridotti. Con le tubature senza cavo si contengono impatto ambientale e sociale: l’installazione senza scavo riduce infatti il problema di smaltimento dei materiali ed elude il problema dell’interruzione dei mezzi di trasporto nei centri urbani. Il risparmio complessivo dei costi addizionali è vicino al 50% .

Ultimo ma non meno importante, l’impatto geomorfologico che è notevolmente ridotto rispetto allo scavo a cielo aperto.

Idrotherm 2000 è un marchio specializzato nella realizzazione di sistemi di tubazioni in materiali termoplastici per la distribuzione di acqua e gas, scarichi fognari, protezione di cavi, teleriscaldamento e fluidi industriali. Innovazione nell’utilizzo dei materiali e messa a punto di apparati produttivi avanzati ma rispettosi di sicurezza e ambiente, sono la forza di questa azienda dagli oltre 50 milioni di euro di fatturato (2016): la dimostrazione che il polietilene può (e deve) rivelarsi al scelta vincente.

L’azienda della Garfagnana è leader nel settore soprattutto grazie al dipartimento Ricerca&Sviluppo che considera strategica l’innovazione e privilegia la qualità del prodotto, con l’impegno notevole di risorse umane, tecniche e finanziarie. E’ recentissima (2016) la costituzione di ICU, Idrotherm Corporate Univeristy, l’organismo educativo che punta sulla creazione, diffusione e mantenimento delle competenze tecniche e il kow how della produzione di polietilene ad un così alto livello.

Costi dell’utilizzo di tubi in polietilene

polietilene grezzo
Polietilene grezzo nei laboratoti Idrotherm 2000
  • costo del materiale
  • il prezzo del tubo non supera il 10% del costo complessivo di installazione (il restante 90% riguarda i costi di edilizia sotterranea e ripristino della superficie)
  • costi di installazione (cantiere, installazione vera e propria, accessori)
  • costi di manutenzione (numero di rotture e interventi ad hoc post installazione)

Dipendono dalle rotture: nel caso del polietilene sono dimezzati rispetto ai tubi in cemento e corrispondono circa a un quinto delle rotture che riguardano i tubi invece ferrosi

  • costi ambientali (consumo energetico, impatto del cantiere, manutenzione)

Si intendono emissioni CO2 nella produzione delle materie prime necessarie alla produzione delle tubature, la produzione in sè e le fasi di trasporto, smaltimento e riciclo.

In un Paese in cui materiali ferrosi e il cemento sono ancora i componenti più utilizzati nella produzione  di tubature (rispettivamente il 62% delle reti idriche i primi e il 74% delle reti fognarie i secondi), la plastica può e deve rappresentare la vera innovazione. E’ di 22 miliardi di euro il risparmio che deriverebbe dalla scelta dei materiali plastici per gli acquedotti al posto di quelli ferrosi, di 63 miliardi quello della stesso scambio nelle reti fognarie e pari a 54 miliardi circa la cifra che entrerebbe nelle casse della comunità sostituendo le plastiche al cemento.

E’ necessario investire al più presto e ancora più importante, è necessario farlo nel polietilene.

di Livia Caivano

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