Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
“La ricerca e l’innovazione tecnologica rappresentano oggi due grandi opportunità per la ripresa di un mercato delle costruzioni sofferente, che nel 2009 ha visto un calo della produzione del 25%, ossia una riduzione di un terzo in meno di due anni, e ha registrato un -10% negli investimenti rispetto al 2008”. Così Andrea Negri, Presidente del MADE e Vicepresidente di FEDERCOSTRUZIONI, ha introdotto i lavori del convegno organizzato dalla Federazione in collaborazione con la Piattaforma Italiana delle Costruzioni, al MADE Expo 2010. L’incontro si è incentrato sul confronto tra i rappresentanti del mondo industriale e delle istituzioni sui temi della ricerca e dell’innovazione, che oggi rappresentano la principale opportunità per l’industria delle costruzioni di superare la crisi in atto e “di recuperare i tanti ritardi che scontiamo nei confronti del resto d’Europa, soprattutto in termini di qualità e di innovazione”, ha commentato Paolo Perino, Vicepresidente FEDERCOSTRUZIONI, intervenuto alla tavola rotonda del convegno. In questo ambito, uno dei principali impegni assunti dalla Federazione per promuovere le politiche future di ricerca industriale è la partecipazione e la promozione presso le Amministrazioni, delle attività sviluppate in seno al tavolo permanente di lavoro costituito dalla Piattaforma Tecnologica Italiana delle Costruzioni in collaborazione con ANCE. La Piattaforma, creata a partire dalla European Construction Technology Platform – ECTP, conta 380 iscritti e ha lo scopo di presentare agli Enti Pubblici i temi di interesse industriale affinché essi li recepiscano all’interno dei programmi di Ricerca e Sviluppo. Essa ha innanzitutto prodotto un’articolata definizione delle priorità di ricerca per i prossimi anni e, in particolare, ha promosso la costituzione del “Tavolo per la Ricerca sulle Costruzioni”, che vede attualmente protagonisti FEDERCOSTRUZIONI, il MISE, il MIUR, Invitalia, il CNR, l’ENEA, Confindustria e altri importanti protagonisti del settore. Il Tavolo ha infine collaborato con il MIUR per definire gli indirizzi strategici per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria delle Costruzioni nel nuovo Piano Nazionale della Ricerca. “L’insieme delle costruzioni – evidenzia Paolo Perino – rappresenta un valore economico immenso e non sostituibile che deve essere conservato e reso fruibile, efficiente e sicuro. In tal senso richiede l’impiego di soluzioni tecniche e tecnologiche altamente innovative e competitive, in un’ottica di sostenibilità e di servizio verso i cittadini. Il Paese però – prosegue – sconta ritardi inaccettabili. Un solo esempio: su 28 milioni di edifici residenziali oltre un terzo, ovvero circa 10 milioni di immobili, non hanno gli impianti elettrici a norma. L’innovazione tecnologica e la ricerca offrono soluzioni che non possono essere trascurate, e per questo il nostro obiettivo è quello di avviare un piano nazionale che preveda incentivi per garantire la sicurezza di tutti i cittadini migliorando la qualità dell’abitare e del vivere.” L’incremento di attività di Ricerca e Sviluppo costituisce oggi il trampolino di lancio per accrescere la competitività e favorire la ripresa del settore delle costruzioni, attraverso la generazione di soluzioni e modelli innovativi che sfruttino al meglio le potenzialità ricettive di innovazione ed il possibile trasferimento di tecnologie da altri settori. Nel Piano Nazionale di Ricerca, illustrato da Gian Marco Revel, Coordinatore della Piattaforma Tecnologica delle Costruzioni, sono state individuate tre macro-aree strategiche di ricerca. – Edifici puliti ed energeticamente efficienti. Se si pensa che negli edifici si ha circa il 40 % del consumo totale di energia, si comprende come lo sviluppo delle tecnologie per il raffreddamento/riscaldamento dell’acqua, delle tecnologie impiantistiche evolute (domotica) ed in generale delle tecnologie per usi elettrici e termici nel settore civile e terziario, possono contribuire significativamente a ridurre i consumi. – Infrastrutture e Reti di Servizio. L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni e tecnologie innovative finalizzate alla valorizzazione e conservazione del patrimonio, con criteri di sicurezza, fluidità, accessibilità e sostenibilità. – Recupero del Costruito esistente, che in Italia rappresenta circa il 65 % del mercato nei prossimi anni. La priorità è quella di affrontare e risolvere le problematiche di efficienza energetica, sicurezza a seguito di eventi naturali e, in generale, di elevazione degli standard abitativi e di fruizione. Il settore delle Costruzioni è per sua natura a forte impatto occupazionale, ambientale e sociale. Nel 2008 gli investimenti in costruzioni hanno rappresentato il 10,9% degli impieghi del Pil ed il 52,1% degli investimenti fissi lordi realizzati nel Paese, mentre gli addetti erano pari al 28,3% degli occupati nell’industria e all’8,4% degli occupati in tutti i settori economici. Se si considera tutta la filiera produttiva, i numeri sono ancora più importanti: circa 30.000 imprese, 370 miliardi di euro di fatturato e 3 milioni di occupati. “Gli effetti diretti ed indotti di un potenziale aumento della domanda in costruzioni – ha commentato Paolo Buzzetti, Presidente di FEDERCOSTRUZIONI e di ANCE – sono enormi. Si stima che ogni aumento di 1 miliardo di euro di domanda nel settore delle costruzioni possa attivare un volume di affari di 1,796 miliardi di euro (1 miliardo di euro nelle costruzioni e 0,796 miliardi di euro nei settori collegati). E’ evidente che la ricerca e l’innovazione rappresentano un’opportunità di crescita per il settore, perché implicano la necessità di un cambiamento del modello di business, dell’organizzazione della filiera produttiva e delle conoscenze delle risorse umane che partecipano al processo produttivo, con effetti positivi sull’intero sistema Paese. Eppure all’interno del comparto esistono competenze di eccellenza in grado di vincere nei più difficili confronti concorrenziali a livello internazionale. Va dunque smentito il luogo comune che non riconosce alle costruzioni una forte propensione alla ricerca e all’applicazione di soluzioni innovative di alto livello tecnologico. La verità è che il nostro settore è molto articolato in quanto al suo interno si collocano industrie con impostazione “manifatturiera e seriale” e industrie che operano con logiche per “prototipo”. Una realtà quindi complessa ma con un potenziale enorme che potrebbe facilmente concretizzarsi con politiche di sostegno da sperimentare, ad esempio, nel sistema degli appalti pubblici. Come FEDERCOSTRUZIONI, ci stiamo impegnando a raggiungere questi obiettivi anche attraverso la collaborazione con la Piattaforma Italiana delle Costruzioni”. Il programma di Federcostruzioni in 5 punti Il programma prevede la definizione di una piattaforma strategica articolata in cinque grandi tematiche su cui attivare percorsi in grado di offrire un concreto valore aggiunto a tutti i comparti della filiera, in una logica di integrazione. Al centro delle azioni di Federcostruzioni alcune tematiche strategiche volte a favorire un ampliamento del mercato, soprattutto guardando all’estero, il sostegno di processi di innovazione all’interno della filiera, in una logica di sinergia e di integrazione sia orizzontale che verticale, e la qualificazione del sistema produttivo. 1. Internazionalizzazione Poiché la ripresa economica che inizia a manifestarsi sta riguardando principalmente i mercati esteri, è a questi che bisogna guardare come ad un’importante opportunità per molti segmenti produttivi che operano nelle costruzioni. L’impegno della Federazione, in tale ambito, è quello di organizzare missioni imprenditoriali per la ricognizione delle opportunità di business su tali mercati, attivando una strategia comune e condivisa dall’intera filiera, anche nella logica di un processo di rivalutazione della produzione italiana nella competizione commerciale internazionale. I paesi cui guardare sono il Nord Africa dove ci sono grandi potenzialità sia per la favorevole posizione geografica, l’area del Mediterraneo, sia per la possibilità di attivare relazioni e contatti che in una fase espansiva potranno rivelarsi determinanti in termini di competizione con altri Paesi. Vi sono poi aree dove si stanno registrando segnali di ripresa, come la Russia. La terza area da privilegiare riguarda il Sud America e in particolare il Brasile e il Cile, dove si è riscontrata una grande apertura nei confronti dell’Italia. Il Progetto sarà portato avanti attraverso la collaborazione con l’ICE, basata sulla costruzione di un polo informativo a cui le imprese potranno accedere e dove Federcostruzoni avrà un ruolo di consulenza e di orientamento. “Il Progetto Internazionalizzazione di Federcostruzioni – sottolinea Luca Turri, Vicepresidente in rappresentanza di Anima – ha come obiettivo la crescita del peso del nostro sistema imprenditoriale che opera nelle costruzioni all’estero. L’importanza per le nostre imprese dei mercati esteri fa di noi un settore esperto e consolidato in aree tradizionalmente importanti come il Nord d’Europa e gli Stati Uniti. La nostra aspettativa è che il polo informativo prenda vita al più presto così da favorire il consolidamento e lo sviluppo del sistema delle costruzioni italiano ad iniziare proprio da quelle aree di mercato dove abbiamo iniziato a porci come un potenziale interlocutore di riferimento”. “I progettisti italiani – afferma Braccio Oddi Baglioni, Vicepresidente di FEDERCOSTRUZIONI in rappresentanza dell’OICE, Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria e Consulenza Tecnico Economica – che finora avevano portato avanti le proprie prestazioni sui mercati esteri da soli attraverso l’OICE, loro associazione di categoria, hanno trovato nell’opportunità offerta da FEDERCOSTRUZIONI, la possibilità di muoversi come filiera e quindi una grande chance per ottenere un effetto moltiplicato dagli sforzi. Le previsioni per il 2010 vedranno FEDERCOSTRUZIONI organizzare delle missioni di sistema, in alcuni paesi che in questo momento sembrano particolarmente ricettivi per tutti i settori di cui è composta la Federazione.” 2. Mercato In un momento particolarmente difficile per il settore delle Costruzioni, caratterizzato da uno scenario economico drammatico, e da un calo della produzione del 25%, la costituzione di FEDERCOSTRUZIONI ha consentito al settore di dotarsi di uno strumento di rappresentanza assolutamente strategico, che punta a ritagliarsi uno spazio nell’ambito dell’articolato arcipelago confindustriale, al fine di svolgere un ruolo di stimolo e di proposta trasversale. Rappresentare tutta la filiera infatti, costituisce un elemento di forza, poiché consente di convogliare un ampio consenso intorno ad alcune priorità che costituiscono l’ossatura di una nova politica industriale per il settore. In quest’ottica diventa prioritario poter contare su un sistema informativo omogeneo e condiviso. Per questo motivo Federcostruzioni ha deciso di dotarsi di un Osservatorio sul sistema italiano delle costruzioni basato sulla raccolta e la condivisione dei dati e delle informazioni esistenti presso le diverse associazioni aderenti. “Per superare la crisi e riprendere quota – afferma Andrea Negri, Vicepresidente di FEDERCOSTRUZIONI, in rappresentanza di Federlegno, Federazione Italiana delle Industrie del Legno, del Sughero, del Mobile e dell`Arredamento – è necessario che l’intera filiera conosca a fondo il mercato all’interno del quale opera e metta a valore l’esperienza, gli strumenti e gli obiettivi di ogni singolo comparto. A tal fine, si è ritenuto utile avviare la creazione di un Osservatorio di filiera per realizzare indagini congiunturali intersettoriali, attraverso la messa a fattor comune dei dati elaborati dai rispettivi centri studi e la predisposizione di un rapporto periodico che, attraverso l’analisi di questi dati, fotografi le dinamiche di mercato del comparto, in termini di produzione, ordini, fatturato, scorte, occupazione.” 3. Qualificazione Nell’ottica della ripresa, assume particolare importanza attivare e realizzare un processo di qualificazione e di forte selezione in un settore dove molto incidono comportamenti “grigi”. L’obiettivo di FEDERCOSTRUZIONI è quello di attivare tutte le azioni che consentano di emarginare dal processo di costruzione i soggetti che non rispettano rigorosamente la legge e in particolare che non si comportano secondo gli indirizzi delle nuove Norme Tecniche entrate definitivamente in vigore dallo scorso primo luglio. L’impegno sarà indirizzato verso l’affermazione, all’interno del sistema di rappresentanza imprenditoriale che si riconosce nella Federazione, del principio esclusivo della lealtà e della legalità, per dare evidenza agli imprenditori che si distinguono per l’impegno nel rispetto delle leggi, che dimostrano capacità organizzativa e che orientano le proprie azioni e i propri comportamenti a principi e obiettivi etici e deontologici. Alla base vi è la volontà comune di affermare l’ulteriore principio della reputazione che deve essere posto al centro della selezione del mercato da parte delle committenze pubbliche, così come vanno previsti criteri similari anche per quanto riguarda il mercato privato. “Finalmente – afferma Augusto Federici, presidente di Federbeton, Federazione delle Associazioni della filiera del Cemento e del Calcestruzzo Armato e delegato dala Presidenza a coordinare il progetto – grazie a FEDERCOSTRUZIONI sembra concretizzarsi la possibilità di determinare un reale e diffuso cambiamento. L’aver creato una Federazione di Federazioni, l’essere riusciti a mettere insieme tutte le componenti produttive delle costruzioni favorirà scelte unitarie e soprattutto consentirà di scegliere con maggiore serenità. Lo stare insieme, il condividere degli obiettivi comporta un maggior coraggio che si trasforma in precise azioni. Il progetto di qualificazione è soprattutto un progetto di moralizzazione dell’intera filiera. Il che vuol dire innanzitutto pieno rispetto delle regole e delle leggi. Da qui l’impegno ad operare per affermare la convenienza di comportamenti e di percorsi virtuosi sapendo mettere a valore le esperienze già in atto volte ad affermare questi principi, ma anche a concretamente operare per un’etica applicazione delle nuove norme”. 4. Ricerca e Innovazione Per l’industria delle costruzioni, pesantemente colpita dalla crisi in atto, ricerca e innovazione rappresentano due opportunità importantissime per un rilancio ed un accrescimento della competitività del settore, al fine di raggiungere una piena ripresa del mercato. L’impegno di FEDERCOSTRUZIONI è rivolto a promuovere politiche future di ricerca industriale per le costruzioni affinché la componente tecnologica del settore contribuisca ad una crescita qualitativa, anche sotto il profilo della sicurezza, del patrimonio edilizio e infrastrutturale italiano. Per far questo, la Federazione partecipa e promuove le attività presso le amministrazioni, del “Tavolo per la Ricerca sulle Costruzioni” costituito in seno alla Piattaforma Tecnologica Italiana delle Costruzioni in collaborazione con ANCE. “L’industria delle costruzioni ha al proprio interno potenzialità straordinarie – commenta Paolo Perino, Vicepresidente in rappresentanza di ANIE, il settore dell’impiantistica elettrica L’innovazione tecnologica e la ricerca offrono soluzioni importanti per affrontare ad esempio il problema della sicurezza e della qualità degli impianti, e vincere così la sfida dell’efficienza energetica e, sostanzialmente, migliorare la vita quotidiana di tutti i cittadini. In tempo di crisi dobbiamo essere in grado di lanciare proposte che mettano in condizione le filiere di fornire il loro contributo per una modernizzazione del Paese, per recuperare i tanti ritardi che scontiamo nei confronti del resto d’Europa, soprattutto in termini di qualità e di innovazione. La grande sfida dell’efficienza energetica necessita di azioni di sensibilizzazione e di informazione, che nel nostro Paese risultano ancora troppo blande ed episodiche. FEDERCOSTRUZONI, se saprà puntare sull’innovazione, potrà dare un nuovo slancio e un contributo importante sulla strada di un’accelerazione del processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e della nuova produzione.” 5. Sviluppo Abruzzo Per esprimere nei fatti i concetti della qualità, della sicurezza, dell’innovazione tecnologica e della qualificazione degli operatori quali valori portanti in cui si ritrovano tutte le componenti di FEDERCOSTRUZIONI, è stato lanciato da tutti i componenti un Progetto Abruzzo, come exemplum nelle attività di ricostruzione post terremoto, che sappia valorizzare e rendere organiche le iniziative e le proposte avanzate dai singoli comparti secondo una logica unica. L’obiettivo è quello di sperimentare nella ricostruzione un sistema di costruire da assumere come modello per l’intero Paese, ma anche come banco di prova delle ipotesi di semplificazione procedurale prospettate dal Governo. “La ricostruzione dell’Abruzzo – sottolinea il Presidente di Federcostruzioni, Paolo Buzzetti – è un impegno di tutti. L’industria delle costruzioni è in prima linea e può svolgere un ruolo determinante in termini di sicurezza e di qualità. Per questo stiamo mettendo a punto insieme a tutta la filiera un progetto che vuole essere un “laboratorio” dove progettazione, innovazione e costruzione insieme sappiano individuare le soluzioni più adeguate in una logica di sperimentazione e di ricerca, ma anche in termini di soluzioni procedurali, così da coniugare celerità e qualità.” BUZZETTI: SE NON SI SOSTENGONO LE COSTRUZIONI LA RIPRESA SARA’ PIU’ LENTA E PIU’ DEBOLE “Nel 2009 li investimenti in costruzioni hanno registrato un calo rispetto al 2008 intorno al 10%. Tutti i comparti sono in difficoltà. La nuova edilizia residenziale perde il 19%;il non residenziale diminuisce del 10% e il mercato dei lavori pubblici, che avrebbe dovuto svolgere una forte funzione anticongiunturale, cala dell’8%. La recessione ha investito con una violenza sconosciuta le industrie produttrici del settore delle costruzioni. In meno di due anni la produzione industriale si è ridotta di un terzo.” Così Paolo Buzzetti – Presidente di Federcostruzioni, in occasione dell’apertura dell’edizione 2010 del MADE, ha voluto richiamare l’attenzione della classe politica e del Governo sul difficile momento delle costruzioni italiane. “E’ anche per contrastare questa deriva recessiva che ci siamo uniti e abbiamo creato Federcostruzioni che oggi riunisce 100 associazioni di settore, in rappresentanza di 30.000 imprese, per un valore di 370 miliardi di euro di fatturato e di 3 milioni di occupati. Nella convinzione che in questo modo avremmo potuto costituire un interlocutore autorevole e di peso nei confronti delle istituzioni e di chi guida le politiche industriali del nostro Paese. In questi mesi abbiamo avanzato proposte precise e del tutto compatibili con lo scenario economico e finanziario, invitando il Governo a puntare sulle costruzioni, in quanto settore strategico e fondamentale per ridare vigore all’economia e favorire un nuovo ciclo di sviluppo stabile e duraturo.” “Abbiamo, insieme al MADE affidato al Cresme uno studio sul mercato mondiale da cui emerge come nel 2010 proprio i Paesi che hanno puntato su una consistente politica di incentivi alle costruzioni guideranno la ripresa, mentre chi ha esitato o ha scelto altre priorità è destinato a restare indietro e a prolungare l’agonia della crisi. Tra i secondi, quelli che rimanderanno i tempi della ripresa, purtroppo vi è anche l’Italia.” Il Presidente di Federcostruzioni ha ribadito quanto aveva sottolineato già a Maggio, in occasione degli Stati Generali delle Costruzioni, che il tessuto imprenditoriale che si riconosce nella filiera lunga delle costruzioni ha un potenziale straordinario che ha solo bisogno di essere orientato e sostenuto sia sul piano del mercato interno che per fronteggiare la competizione internazionale. “Avevamo auspicato interventi urgenti, di emergenza, privilegiando le piccole opere e si è scelto di concentrare la stragrande maggioranza delle risorse su opere i cui tempi di incidenza sull’economia saranno inevitabilmente lunghi. Credevamo e crediamo con sempre maggiore convinzione che si debba privilegiare l’obiettivo dell’efficienza energetica inserendoci con decisione nel consesso dei maggiori Paesi del Nord Europa, ma anche in linea con quanto stanno realizzando Paesi come Spagna e Portogallo. Per ora la scelta è stata opposta, decidendo di non rinnovare gli incentivi del 55%. E’ necessario che ci si renda conto che senza una politica economica che consideri le costruzioni una priorità la ripresa sarà lenta e debole.” Buzzetti ha evidenziato come sia essenziale per l’industria italiana delle costruzioni poter contare su una politica di incentivazione destinata a favorire un più rapido e ampio processo di innovazione tecnologica e di qualificazione del sistema imprenditoriale. “Per questo siamo presenti anche al MADE, per ribadire la centralità delle costruzioni e per essere accanto alle tante imprese che costituiscono una parte consistente non soltanto della ricchezza di oggi del nostro paese ma soprattutto per esserlo ancora di più nell’immediato futuro.” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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