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Pubblicato da Forbes un interessante articolo che mostra il ruolo attivo delle “città intelligenti” nel proteggere la popolazione dal propagarsi del Coronavirus, aprendo però l’interrogativo se la privacy sia tutelata Le Smart Cities possono aiutarci a combattere la pandemia del coronavirus. Ce lo spiega bene un articolo pubblicato su Forbes lo scorso 13 aprile, pare infatti che laddove le città intelligenti sono realtà, i governi grazie a tecnologia, sensori e dati, siano in grado di rintracciare le persone infettate dal coronavirus, così da controllare la diffusione della pandemia, aiutando inoltre a determinare se le regole di distanziamento sociale vengono rispettate. La Corea del Sud che ha applicato queste strategie, utilizzando un sistema (Smart City Data Hub attraverso i dati raccolti da telecamere e altri sensori) che ha permesso di identificare e isolare le persone con cui i pazienti infetti siano entrate in contatto, è riuscita a mantenere relativamente basso il numero di casi di Covid-19. D’altra parte si apre un delicato capitolo sull’impatto che tali controlli potrebbero avere sulla libertà delle persone, minacciando la privacy o sull’uso che alcuni governi potrebbero fare di questi dati soprattutto in termini di videosorveglianza o di tracciamento dei nostri movimenti. Il team dell’Osservatorio Urbano dell’Università di Newcastle, qualche giorno fa ha pubblicato un documento, dopo aver utilizzato una serie di tecnologie delle smart city per monitorare l’efficacia delle misure di distanziamento sociale del governo britannico. Il team ha analizzato più di 1,8 miliardi di dati osservazionali raccolti nella città di Newcastle, provenienti in particolare da sensori pedonali, che monitorano i flussi in due direzioni ogni ora, confrontandoli con i dati del 2019. E’ emerso che il traffico pedonale è diminuito del 95% rispetto alla media annuale. Attraverso le telecamere utilizzate per il riconoscimento automatico delle targhe (ANPR) hanno inoltre scoperto che il traffico veicolare è diminuito di circa il 50%. I ricercatori hanno anche ha sviluppato algoritmi in grado di misurare automaticamente la distanza sociale tra le persone, utili per capire se le le distanze di sicurezza vengano rispettate, segnalando al contempo le violazioni. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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