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Nella località cinese di Sanya, il resort cambia lo skyline della costa, con la sua forma curva, i suoi volumi sovrapposti e l’abbondante vegetazione, combina architettura e sostenibilità. Una profonda griglia esagonale protegge dal sole, riducendo l’impronta energetica dell’edificio. a cura di Tommaso Tautonico Sanya è una delle destinazioni turistiche più frequentate e ambite della Cina, spesso paragonata, per la sua bellezza, a Miami o alle Bahamas. È qui che lo studio di architettura Büro Ole Scheeren ha progettato Sanya Horizons, il resort verticale immerso nella natura contraddistinto da un design ispirato alla natura stessa. Il progetto dell’hotel, la cui apertura è prevista nel 2026, ha vinto un concorso internazionale dedicato alla realizzazione di un complesso turistico tropicale. Sanya Horizons ha lo scopo di abbracciare integrare e amplificare la natura circostante per creare una destinazione ecologica unica. Sviluppato su una superficie di 83 mila metri quadrati, il resort ospiterà due hotel del gruppo InterContinental Hotels Group. Piani sfalsati e giardini pensili per collegarsi alla natura Sanya Horizons è alto 160 metri, ed è formato da una pila di volumi uno sopra l’altro, disposti in maniera sfalsata, a formare una cornice per la spettacolare costa di Sanya. Per ridurre il suo ingombro, lo studio ha preferito sviluppare un’unica pila di volumi piuttosto che creare una coppia di torri separate. Ogni volume agisce come un volume separato, in modo da occupare un’impronta più piccola e liberare più spazio a livello del suolo. “Questa scelta consente all’edificio di essere più efficiente dal punto di vista strutturale ed ecologico, creando una silhouette iconica lungo la costa di Sanya”, ha affermato Büro Ole Scheeren. I volumi orizzontali sovrapposti presentano una planimetria curva, così da avere una vista sull’oceano, migliorando il panorama. Ogni camera d’albergo ha la sua terrazza privata e una vista meravigliosa sul mare. “Attraverso i piani sfalsati e le aperture tra i volumi, siamo riusciti ad integrare, su ogni livello, ampi spazi da dedicare a piantumazioni naturali e giardini pensili, raddoppiando la quantità di spazio verde sul sito”, aggiungono gli architetti. Sullo Sky Deck e sulla Sky Terrace, gli architetti hanno ricavato lo spazio necessario ad alcuni servizi esperienziali, tra cui ristoranti, lounge e paesaggi verdeggianti. A 75 metri di altezza, gli architetti hanno progettato la finestra Horizons, un’apertura alta sei piani che offre un ponte esterno multifunzionale con vista libera sul mare a est, e sul tramonto a ovest. Una volta completato, Sanya Horizons ospiterà una delle piscine a sfioro più grandi al mondo, estesa per 153 metri di larghezza e con una geometria a sbalzo sopra l’oceano, capace di regalare agli ospiti la sensazione di fare surf sulla spiaggia. Design ispirato alla sostenibilità La sostenibilità è la componente chiave del design di progetto. Oltre all’efficienza strutturale dei volumi combinati, le molteplici aperture su larga scala dell’edificio ne aumentano la porosità e riducendo al minimo il carico del vento. I layout delle camere d’albergo consentono una completa ventilazione naturale incrociata, riducendo la necessità di raffreddamento meccanico. L’intera facciata è composta da una profonda griglia esagonale di balconi e passerelle che forniscono una protezione completa dal sole riducendo notevolmente l’impronta energetica dell’edificio. “Attraverso queste misure strategiche, combinate con l’integrazione di una vegetazione abbondante in tutto l’edificio, Sanya Horizons offre ottime prestazioni dal punto di vista della sostenibilità ambientale, nel rispetto del pianeta e della splendida natura che circonda il progetto”, ha aggiunto Büro Ole Scheeren. Al livello del suolo, il resort propone un paesaggio dolce e ondulato che, assieme alla struttura a pila dell’edificio, ricorda le onde e le increspature dell’oceano. Il paesaggio ondulato ospiterà diverse specie uniche, biotopi e padiglioni esperienziali. I giardini alla base del resort sono pensati per fondere la natura con l’ambiente architettonico, creando ciò che l’architetto Ole Scheeren descrive come “la fusione in uno spazio di habitat sinergico”: uno spazio di vita naturale combinato con una diversità e una ricchezza esperienziale non altrimenti possibile. Img by studio di architettura Büro Ole Scheeren Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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