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Se ne è parlato al IV Convegno di NAD svoltosi il 23 giugno u.s. a Oleggio Castello (NO) dal titolo “La demolizione in Italia: l’armonizzazione tra norma e tecnologia, l’impegno di NAD” rivolto in particolar modo ad un pubblico di Professionisti ed Enti di controllo. E’ stato il presidente di NAD, Maurizio Massaia, a dirlo nel suo intervento di apertura “E’ proprio di questi giorni la notizia di un primo passo importante nella direzione di una demolizione sempre più progettata a seguito di un quesito posto da NAD al Ministero del Lavoro al fine di ottenere un chiarimento interpretativo su quanto previsto dall’art. 151 del Decreto legislativo 81/08 smi”. “Grazie al lavoro svolto dall’ing. Fabrizio Lovato, (Direttore del Progetto – Protocollo Formazione Nad e Presidente di Federcoordinatori Sindacato Nazionale dei tecnici e Coordinatori della sicurezza nei Cantieri), che rappresenta NAD presso il Ministero – prosegue Massaia – comincia ad esserci più chiarezza sul fatto che per demolire sarà sempre più indispensabile progettare la demolizione facendo in modo che professionalità e standard di sicurezza non siano più un optional”. “Il quesito era riferito al significato concreto dell’affermazione: “la successione dei lavori deve risultare da apposito programma” – ha spiegato Maurizio Massaia visibilmente soddisfatto – volevamo capire se tale affermazione significava una semplice e sterile elencazione di fasi di lavoro (es: fase 1 delimitazione dell’area; fase 2 demolizione della copertura; fase 3 demolizione del secondo piano, ecc.)”. “Un soggetto con una visione semplicistica – prosegue Massaia – ma sicuramente non volta alla prevenzione, potrebbe rispondere “Sì, quello appena indicato è un programma, un elenco”. Ma con piacevole sorpresa, finalmente, la risposta al quesito specifico di NAD da parte del Ministero, attribuisce la giusta importanza al termine “programma” ed indica: “la successione cronologica dei lavori di demolizione con relative procedure deve trovare evidenza in apposito programma…” “Appare subito evidente – dice ancora Massaia – come l’indicazione specifica con relative procedure, se applicata al banale esempio di cui sopra, trasformi notevolmente la prima idea di programma, da mera e banale elencazione ad “esposizione particolareggiate di tutti gli aspetti della demolizione”. Allora la fese 1 di delimitazione dell’area andrà accompagnata da una procedura con almeno l’analisi del manufatto e del suo contorno e la verifica preliminare dei servizi o sottoservi presenti; così come per la fase 2 demolizione della copertura, la stessa dovrà essere accompagnata da una procedura di dettaglio in cui saranno indicate le modalità di demolizione, la scelta e la tipologia delle attrezzature da utilizzare ed ovviamente la giustificazione di tali scelte da evidenziarsi con la valutazione dei rischi, tra cui vanno ricordati anche quelli ambientali”. “Come evidenziato – conclude Massaia con la decisa approvazione di Lovato – siamo passati dalla redazione di una banale elencazione ad un documento organico di progetto della demolizione che attraverso l’inserimento nel POS restituisce dignità ad una fase, quella della demolizione, che troppo spesso viene ignorata o sottovalutata.” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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