AI e ambiente costruito: l’intelligenza artificiale può aiutarci a decarbonizzare il settore edile? 26/06/2024
Nel terzo trimestre 2012 solo il 44,4% delle imprese attive nel settore edile ha pagato alla scadenza i propri fornitori, contro una media italiana del 47,3%. Questa performance rappresenta un incoraggiante miglioramento rispetto al dato rilevato nel 2011, quando le aziende puntuali erano state il 41,3% del totale, ma sono ancora lontani i livelli di affidabilità che si registravano prima dell’inizio della crisi, nel 2007 e 2008, con pagamenti entro i termini pattuiti nel 60% dei casi. È quanto risulta dall’aggiornamento al terzo trimestre 2012 dello Studio Pagamenti nel settore edile realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information. Entrando nel dettaglio delle performance di pagamento, il 50,7% delle imprese del settore edile ha regolato le transazioni commerciali con al massimo 30 giorni di ritardo rispetto ai termini contrattuali, il 3,2% tra i 30 e i 60 giorni, l’1,1% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,4% tra i 90 e i 120 giorni. Solo lo 0,2% del totale ha invece saldato le fatture dei propri fornitori con un ritardo superiore ai 120 giorni. Abitudini di pagamento nel settore edile per classi di ritardo “L’Edilizia è uno dei settori che è stato maggiormente colpito dalla crisi economica e i dati sui pagamenti sono lo specchio di questa situazione. – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. L’Edilizia ha infatti perso quasi 1/3 di pagatori puntuali (dal 60% del 2007 al 44,4% del settembre 2012), fenomeno al quale bisogna aggiungere il fatto che anche in questo settore, in linea con quanto accaduto praticamente in tutti i settori della nostra economia, si è assistito all’incorporazione dei ritardi entro i termini contrattuali. Non a caso oltre il 20% di tutti i fallimenti registrati in Italia nei primi nove mesi del 2012 riguarda proprio l’Edilizia, che si conferma, ancora una volta, il comparto in maggiore difficoltà con 1.862 casi. Riteniamo però che le imprese che operano in questo settore stiano reagendo nel modo giusto, investendo per rendere più efficaci i processi e le policy per la gestione del credito e dei pagamenti. Un intervento, questo, non a costo zero, ma che potrà dare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”. All’interno del settore edile, la situazione più critica emerge per il comparto dell’Edilizia specializzata, dove solo il 37,1% delle imprese ha regolato le transazioni commerciali entro i termini previsti (10,2 punti percentuali al di sotto della media nazionale). Nel comparto della Costruzione di edifici, invece, si registra una percentuale di imprese puntuali pari al 41,8%, mentre la performance migliore spetta agli Installatori con il 45,7% di pagatori regolari. Osservando nel dettaglio le abitudini di pagamento delle imprese dell’edilizia per area geografica, la situazione più critica emerge nel Sud e Isole: qui le imprese del settore pagano entro la scadenza dei termini contrattuali solo nel 32,3% dei casi. I comportamenti di pagamento risultano meno problematici nel Nord Est e nel Nord Ovest, dove si registrano percentuali di “buoni pagatori” superiori al 51% (circa 7 punti percentuali in più rispetto alla media settoriale). Nel Centro Italia, infine, i pagatori puntuali sono pari al 39,5% delle imprese. A livello regionale il Veneto si distingue in positivo con una percentuale di pagamento alla scadenza pari al 53,7% dei casi; seguono in seconda e terza posizione Lombardia (53,6%) e Piemonte (52,1%). Campania, Calabria e Sardegna si caratterizzano, invece, per le abitudini peggiori in assoluto, con concentrazioni nella classe di pagamento regolare inferiori al 30% del totale. Dallo studio di CRIBIS D&B emergono anche differenze significative nelle abitudini di pagamento in relazione alla dimensione aziendale. In particolare, le micro imprese si confermano le più virtuose con il 46,2% di pagatori regolari, seguite dalle piccole che saldano le fatture alla scadenza nel 35,3% dei casi. Decisamente meno virtuosi appaiono invece i comportamenti di pagamento delle medie e grandi imprese, puntuali solo nel 17,5% dei casi. “In questo contesto il contributo di CRIBIS D&B è, in primo luogo, quello di supportare le imprese con strumenti e informazioni per la gestione del portafoglio clienti e dei pagamenti commerciali – conclude Preti – ma, in un’ottica più generale, il nostro ruolo è anche quello di contribuire a rendere più trasparente il mercato. Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazioni sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’impresa come pagatore oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio, possono infatti rendere il mercato più trasparente, referenziando le imprese che hanno comportamenti di pagamento affidabili e contribuendo ad identificare quelle meno virtuose”. Solo il 44,4% delle imprese edili è puntuale nei pagamenti 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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