Strategie per il WTC

Alla Biennale si è discusso del World Trade Center. Una carrellata dei progetti elaborati finora e raccolti dalla Lower Manhattan Development Corporation è stata presentata da Daniel Libeskind: una serie di proposte tra le piu’ varie, incluse quelle, particolarmente originali, di Peter Eisenmann (tre torri dalle forme contorte), e di Rem Koolhaas (tre corpi verticali che si allargano mano a mano che aumenta l’altezza). Il dibattito ha registrato l’espressione di una critica di fondo da parte del pubblico: al di la’ dell’indubbia bellezza dei progetti, mancherebbe il riferimento alla realta’ storica di quello che quell’area rappresentava prima della tragedia. Il rischio, insomma, sarebbe di riempire gli spazi con una splendida architettura avulsa pero’ dal passato del luogo. Un’altra osservazione e’ venuta da Charles Jancks, critico americano che vive a Londra, il quale ha esortato a riportare la natura, con la presenza di giardini, all’interno degli spazi del ”ground zero”. Un giudizio positivo il pubblico lo ha espresso sul progetto della Corporation di preparare un concorso internazionale per scegliere al piu’ presto un altro piano di ricostruzione urbanistica. Una testimonianza particolarmente toccante e’ venuta dall’architetto americano Steven Holl, che ha assistito alla distruzione delle torri gemelle dalla finestra del suo studio.

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