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L’UNI ha pubblicato la versione italiana dell’Eurocodice 2 riguardante la progettazione delle strutture di calcestruzzo. E’ una norma fondamentale per il mondo delle costruzioni, elaborata dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) su specifico mandato della Commissione Europea, che fornisce le regole di calcolo per la progettazione delle strutture di calcestruzzo (edifici e opere di ingegneria civile) e dei relativi elementi strutturali, nonché le regole per la verifica di conformità dei prodotti strutturali ai Requisiti Essenziali n. 1 (resistenza meccanica e stabilità) della direttiva 89/106 sui prodotti da costruzione. Si basa su solide basi scientifiche, rappresenta il risultato del trasferimento allo stato dell’arte delle conoscenze acquisite con la ricerca in campo strutturale e sancisce dunque la convergenza scientifica e tecnica delle numerose tradizioni e pratiche progettuali dei 25 Paesi dell’Unione Europea. Con la Raccomandazione 11 dicembre 2003, la Commissione Europea ha raccomandato il recepimento degli Eurocodici negli ordinamenti legislativi nazionali, al fine di agevolare la libera prestazione di servizi d’ingegneria edile e di architettura e creare le condizioni per un sistema armonizzato di regole generali, e ha ricordato il loro utilizzo obbligatorio da parte degli enti appaltanti quando descrivono le caratteristiche tecniche, ai sensi delle disposizioni comunitarie vigenti in materia di appalti pubblici. Come confermato in occasione della recente presentazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” (DM 14 settembre 2005), avvenuta a Roma lo scorso 1 dicembre, l’Eurocodice 2, così come tutti gli Eurocodici, sono compatibili con la nuova legislazione nazionale e possono pertanto essere presi come riferimento per il calcolo strutturale di edifici e opere di ingegneria civile. Compatibilità del resto confermata anche dalla Commissione Europea che ha dato il via libera per la pubblicazione in Gazzetta del cosiddetto “Testo unitario”. I punti di contrasto tra il DM e gli Eurocodici potranno essere verificati e superati dall’apposita commissione di monitoraggio, in occasione del periodo transitorio (18 mesi) previsto per il DM. Sempre in materia di cemento armato, il 24 novembre UNI ha pubblicato anche la nuova versione della UNI EN 10080 sull’acciaio per l’armatura del calcestruzzo. È la conversione della vecchia ENV (norma europea sperimentale) in EN (norma europea definitiva). La norma specifica i requisiti generali e le definizioni delle caratteristiche prestazionali dell’acciaio saldabile per cemento armato fornito come prodotto finito in forma di barre, rotoli (vergella o filo), prodotti srotolati, fogli di rete elettrosaldata ottenuta in fabbrica, tralicci. La norma non si applica all’acciaio non saldabile, all’acciaio zincato, all’acciaio rivestito in resine epossidiche, all’acciaio resistente alla corrosione, all’acciaio precompresso e ai nastri indentati. La UNI EN 10080 è una norma armonizzata ai sensi della direttiva 89/106 sui prodotti da costruzione, ma non essendo ancora citata in Gazzetta europea non può ancora essere presa come riferimento per la marcatura CE dei prodotti. Per informazioni e-mail: costruzioni@uni.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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