Targetti Light Art

Il Premio Targetti Light Art per giovani artisti festeggia i suoi primi dieci anni rendendo omaggio al Futurismo. Al via la sesta edizione.
Un omaggio al Futurismo e alla sua profetica esaltazione della tecnologia intesa per la prima volta come fonte di ispirazione e contenuto primario di un’opera d’arte: è questo il tema del Premio Targetti Light Art la cui sesta edizione viene lanciata in occasione della celebrazione del centenario della pubblicazione del “Manifesto del Futurismo” di Marinetti.
Ideato da Targetti – terzo player europeo nel settore dell’illuminazione architettonica – per promuovere la creatività dei giovani artisti e stimolare una sempre più approfondita riflessione sul legame esistente tra l’innovazione tecnologica e la creatività artistica, il Premio Targetti Light Art è una competizione internazionale a cadenza biennale dedicata agli under 40.
Ai partecipanti – oltre 3000 quelli che hanno preso parte alle prime cinque edizioni – si chiede di ideare un’opera che utilizzi la luce artificiale come strumento e contenuto a partire da una rinnovata riflessione sulla straordinaria vitalità delle indicazioni tecnico-espressive formulate dai Futuristi in merito al ruolo che la luce può avere nella creazione di un’opera d’arte.
Pur nel rispetto di alcuni criteri formali indicati dalla committenza, gli artisti possono usare qualsiasi materiale e tecnologia e avvalersi della consulenza dei tecnici specializzati della Targetti in modo da ottimizzare il potenziale espressivo della luce nelle loro opere.
Per partecipare è necessario inviare entro il 3 Luglio 2009 un bozzetto su supporto cartaceo e una descrizione dell’opera che si intende realizzare.
I lavori saranno giudicati da una giuria composta da Amnon Barzel (direttore artistico della Targetti Light Art Collection), Omar Calabrese (semiologo), Alessandra Mammì (critica d’arte de ”L’Espresso”), PeterNoever (direttore del MAK di Vienna), Franziska Nori (direttrice del CCC Strozzina di Firenze), David Sarkysian (direttore del MUAR di Mosca) e Paolo Targetti (presidente della Targetti Sankey SPA).
Al vincitore assoluto verrà attribuito un premio di 10.000€; i due secondi classificati riceveranno 5.000€ ciascuno.

Le opere premiate entreranno inoltre a far parte della TARGETTI LIGHT ART COLLECTION (la più importante collezione europea dedicata alla Light Art, alla quale prendono parte artisti del calibro di Olafur Eliasson, Gilberto Zorio e Brigitte Kowanz e che vanta collaborazioni di grande prestigio come quella con James Turrell) e saranno incluse nella programmazione della mostra itinerante che dal 1998 è in corso in alcunidei musei più prestigiosi del mondo come il MAK di Vienna, il Chelsea Art Museum di New York, il Centre for Contemporary Art Ujadowsky Castle di Varsavia e il MUAR di Mosca.

Il bando integrale con le regole di partecipazione è scaricabile dal sito
www.targetti.com
Ulteriori informazioni possono essere chieste all’indirizzo
artlight@targetti.it

Le ragioni di un omaggio
Il PREMIO TARGETTI LIGHT ART festeggia i suoi primi dieci anni di vita rendendo omaggio al Futurismo, il movimento artistico che per primo (e a soli 30 anni dalle scoperte di Edison) comprese la portata rivoluzionaria dell’invenzione della luce elettrica e le sue straordinarie potenzialità non circoscritte al campo dell’espletamento della pura funzione della visione notturna.
Fu Marinetti, con il suo “Manifesto del Futurismo” del 1909 e gli scritti successivi, a cantare per primo il fascino delle nuove “lune elettriche” polemicamente contrapposte al romantico chiaro di luna, a inneggiare alla bellezza delle centrali idroelettriche, a emozionarsi di fronte all’ “iniziativa lirica dell’elettricità” e alla “lampada elettrica che soffre, spasima e grida”, preconizzando in netto anticipo sui tempi l’utilizzo della luce artificiale come strumento espressivo e contenuto primario di un’opera d’arte.
Accolse il suo invito a celebrare l’artificialità della nuova luce Giacomo Balla che proprio nel 1909 dipinse la celebre “Lampada ad Arco” e frammentò in fasci biancastri la luce che si sprigiona dalla sua “Velocità d’automobile”.
Lo seguì a breve anche Umberto Boccioni che nel “Manifesto tecnico della scultura futurista” dichiarava che “piani trasparenti di vetro o celluloide, strisce di metallo, luci elettriche interne o esterne possono indicare i piani, le
tendenze, i toni di una nuova realtà”; è luce elettrica quella che illumina dal fondo il suo “Idolo Moderno” e che agita l’atmosfera del bar dal cui interno prorompe la “Risata”.
La luce ha sempre giocato un ruolo determinante non solo nella percezione, ma anche nell’interpretazione e ri-proposizione della realtà: le prime costruzioni umane sciolte da bisogni pratici immediati sono collegate alla
luce e uno studio praticamente ininterrotto sulle valenze cromatiche della luce ha accompagnato la storia dell’arte dalla sua nascita ai suoi sviluppi più recenti, attraverso le esperienze determinanti di Caravaggio e de La Tour, degli Impressionisti e dei Macchaioli.
Ma è al Futurismo che si deve la prima esplicita profezia dell’avvento di un’arte (la Light Art) che troverà pieno compimento soltanto a partire dagli Anni Cinquanta, con le sperimentazioni di Lucio Fontana e con quelle della grande stagione del Minimalismo Americano, quando da suggestione evocata nei chiaroscuri, la luce artificiale diviene materia agente, strumento e contenuto della creazione artistica.
E’ per questo che Targetti dedica la sesta edizione del suo premio internazionale per giovani artisti al Futurismo, invitando i partecipanti a ripensare la profezia marinettiana e a riflettere sulla straordinaria vitalità delle indicazioni tecnico-espressive da essa formulate.

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