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Quali sono stati gli sviluppi sostanziali più recenti nel settore dell’automazione degli edifici? A questo proposito desidero menzionare tre fattori fondamentali: i progressi fatti nel settore della comunicazione, nelle interfacce utente e nell’integrazione di diversi sistemi parziali. Gli sviluppi realizzati ad esempio nella tecnologia LON o EIB ci hanno aiutato ad avvicinare la tecnica dell’automazione all’ultimo sensore e all’ultimo elemento di regolazione e ad integrarli nei sistemi di comunicazione. Per quanto riguarda l’impiego e le interfacce utente, siamo ben attrezzati con la tecnologia Windows, ma credo che proprio nell’ambito della tecnologia multimediale si possano sfruttare ulteriori possibilità e potenziali di ottimizzazione. Nell’integrazione e nell’impiego costante della tecnologia dei bus di campo sono già state realizzate buone soluzioni parziali; penso comunque che per delle soluzioni interoperabili manchino ancora delle procedure generalmente valide che si dovranno ottenere con metodi di specifica standardizzati. Secondo Lei quali sono le tendenze più importanti nell’automazione degli edifici? I punti da citare sono sicuramente tanti, ma credo che una netta tendenza sia quella verso una maggiore uniformazione. Lo si vede per esempio chiaramente nella tecnologia EIB, in cui si stanno riunendo, a livello europeo, diversi standard di comunicazione in uno – lo standard Konnex. Un’altra tendenza è, secondo me, quella della comunicazione basata su Internet. L’impiego web based annulla le vecchie strutture tradizionali, in quanto non esiste più la “stazione operativa centrale”, ma in principio ogni computer collegato in rete può diventare apparecchio operativo. Questa tendenza viene favorita dal fatto che i prezzi dei nodi di rete IP sono fortemente calati e quindi anche apparecchi più piccoli possono essere collegati in rete con la tecnologia IP. Sistemi e componenti per soluzioni d’avanguardia di conduzione e automazione degli edifici rappresentano una delle tematiche principali della Light+Building, Fiera Internazionale dell’Architettura e della Tecnica, che aprirà le sue porte dal 18 al 22 aprile 2004 a Francoforte sul Meno. Tutti i produttori rinomati e leader mondiali dei settori della tecnica di misurazione, controllo e regolazione, della conduzione degli edifici e dell’automazione e gestione degli edifici presenteranno in questa piattaforma unica al mondo i sistemi ed i componenti più moderni e offriranno soluzioni sia per semplici uffici o edifici amministrativi che per grandi aree edificate. Le richieste e le esigenze dei clienti sono state soddisfatte nel settore dei Sistemi aperti? Nessun produttore può oggigiorno permettersi di non supportare gli standard aperti. In altre parole occorre offrire tecniche di sistema basate direttamente su standard aperti oppure però mettere a disposizione buone interfacce per i rispettivi standard di sistema. Va comunque constatato che gli standard di sistemi aperti non sono ancora sviluppati a tal punto da poter fornire all’utente una soluzione di sistema globale. Infatti, una soluzione simile deve poter soddisfare tutti i criteri: funzionalità, facilità d’uso, performance, sicurezza ed affidabilità. Nessuno standard dei Sistemi aperti è in grado di garantire tutto ciò – solo un produttore lo può fare. Così come nel settore delle reti informatiche si ricorrerà sempre di più agli strumenti di gestione di rete di un solo produttore, anche l’automazione degli edifici ha bisogno di un “responsabile” centrale, in grado di riunire le tecniche e le tecnologie più svariate. Un vantaggio sostanziale per il cliente offerto dai Sistemi aperti sta senz’altro nel prezzo, che si spiega dal fatto che il cliente può ricorrere ad una vasta offerta di apparecchi della stessa qualità e di installatori qualificati. Occorre comunque fare attenzione che venga sempre trovato un buon equilibrio tra livello di standardizzazione e funzionalità. Se infatti la pretesa di funzionalità è troppo alta, si riduce d’altro canto la probabilità di poter soddisfare questo criterio con una tecnica di Sistemi aperti. In questi casi occorre parlarne direttamente con il cliente per trovare le soluzioni ottimali. Quali altri campi di applicazione prevede per l’automazione degli edifici? Ci saranno certamente nuovi campi d’applicazione nel settore della tecnica della sicurezza, che già oggi arriva ad offrire sistemi di riconoscimento del personale basati su metodi biometrici. Altri campi d’impiego sono dati dall’architettura stessa che richiede sempre più l’integrazione della tecnica degli impianti. L’impegno a voler decentralizzare in maniera crescente la tecnica, ma anche nuove soluzioni come ad esempio quelle di sfruttare la luce del sole, di condurre la luce naturale oppure di trasformare l’energia solare in energia elettrica, pongono la tecnica dell’automazione sempre di fronte a nuove sfide. Non credo che allo stato attuale si conoscano già tutti i possibili campi d’applicazione e sono convinto che la varietà di tecnologie e di sistemi dell’automazione e dell’impiantistica crei costantemente nuove opportunità. Come si svilupperà, secondo Lei, il mercato e la situazione concorrenziale nel settore dell’automazione degli edifici? Le grandi imprese del nostro settore diventeranno sempre più “portatori di know-how” e fornitori di soluzioni. In qualità di tecnici della regolazione e della comunicazione dobbiamo comunque confrontarci costantemente con l’intera tecnica degli edifici e sarà quindi anche nostro compito riunire ed integrare tutti i vari sistemi e le tecniche esistenti in una soluzione globale intelligente. Il valore aggiunto risulterà quindi, oltre che dall’installazione stessa dei sistemi, sempre più dal know-how e dai servizi offerti. Come risponderebbe alla domanda “Quo vadis automazione degli edifici”? In futuro le soluzioni integrate avranno maggiore importanza rispetto alla sola gestione o automazione degli edifici. L’automazione degli edifici rappresenta inoltre un fattore fondamentale per l’acquisizione di informazioni, fornisce tutti i dati necessari a dirigere i processi della tecnica degli edifici e i dati su cui si basano le decisioni di carattere commerciale. L’automazione degli edifici rappresenta ad esempio la base per una gestione energetica globale. Tutti i flussi di energia all’interno di un edificio possono essere osservati in modo dettagliato e in caso di anomalie si è in grado di reagire in tempo reale e non solo a fine anno a consumi fatti. Quest’acquisizione globale di informazioni non termina nella tradizionale automazione degli edifici, ma continua nella tecnologia IT, continua nell’elaborazione dati e arriva perfino all’impiego di validi strumenti di valutazione e di analisi. Tutto ciò ha una dimensione molto più grande rispetto all’automazione degli edifici in senso classico. In futuro l’automazione degli edifici sarà molto più focalizzata sulla gestione globale degli edifici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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