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I lavori normativi europei per i tubi in calcestruzzo dovrebbero arrivare a una votazione finale nel corso del corrente anno -dopo un iter che dura da circa 10 anni- e quindi i documenti CEN in fase di definizione non saranno applicabili per almeno 18/24 mesi. Per ovviare a questo problema, la sottocommissione UNI Strutture Prefabbricate in Calcestruzzo (che opera all’interno della Commissione Ingegneria Strutturale dell’UNI) “nell’intento di non procrastinare ulteriormente l’adozione dei principi di una norma fondamentale per un settore di importanza sempre più rilevante e, nel contempo, -afferma Renzo Bullo presidente della Sezione Produttori Tubi di ASSOBETON- di non costringere produttori ed utilizzatori a repentini cambiamenti nel momento in cui la norma europea entrerà in vigore, decise di avviare un processo normativo nazionale che si pone esattamente nella linea della futura norma EN”. Nel settembre scorso, quindi, è stato pubblicato il progetto di norma SS UNI U73.04.096.0 per tubi in calcestruzzo armato, rinforzato con fibre di acciaio e non armato.Si tratta di un progetto e non di una norma perché, in accordo con le regole comunitarie CEN/CENELEC, essendo in atto un procedimento di normazione a livello europeo, non è consentita la pubblicazione di norme nazionali sullo stesso argomento, ma questo progetto permetterà una transizione verso la futura normativa europea esente da cambiamenti sostanziali.È con grande soddisfazione, quindi, che la Sezione Tubi, con i più qualificati produttori italiani ad essa associati nell’Assobeton, vede la pubblicazione di questo progetto che diventa il riferimento in materia per i prescrittori, i committenti, gli enti preposti e gli organismi ufficiali. Ma analizziamo sinteticamente, di seguito, le principali peculiarità introdotte da questa nuova norma. Il progetto, elaborato dalla UNI-CIS-Commissione Ingegneria Strutturale nell’ambito della sottocommissione “Strutture Prefabbricate di Calcestruzzo”, è articolato in 8 capitoli e 9 allegati di carattere normativo. Lo scopo della norma, cap.1, è quello di specificare i requisiti prestazionali e di descrivere i metodi di prova per tubi e pezzi speciali di calcestruzzo destinati ai sistemi di drenaggio o di scarico per il convogliamento delle acque meteoriche e di fognatura.Avendo carattere prestazionale la norma esclude, nella maggior parte dei casi, quelle prescrizioni di carattere dimensionale, tipologiche e sulla quantità dei materiali impiegati; essa, quindi, lascia la massima libertà al produttore di assicurare prestazioni predeterminate, cogenti, come meglio crede. Nel cap.2 “Riferimenti Normativi” sono elencate le norme UNI e ISO correlate e richiamate nei vari capitoli a seconda delle specifiche richieste da attuare. I termini esatti da utilizzare, la definizione dei manufatti stessi e delle loro caratteristiche ed i simboli impiegati, sono raccolti nel cap. 3 dove, ad esempio, al punto 3.16, per “Dimensione Nominale” s’intende: “Il numero indicante la dimensioni di un tubo. Per i tubi a sezione interna circolare, la dimensione nominale è il numero intero che meglio approssima la dimensione di fabbricazione del diametro interno, espressa in mm. (DN). Per tubi a sezione interna ovoidale, la dimensione nominale è fornita dall’indicazione numerica larghezza/altezza (WN/HN)”. I requisiti generali e specifici sono riportati nei capp. 4 e 5. Del cap. 4 è particolarmente rilevante, anche perché specifico del mercato italiano, il punto 4.3.5 “Resistenza allo Schiacciamento”. Un tubo quando sottoposto a prova secondo la 6.4, deve sopportare un carico minimo Fn a schiacciamento corrispondente alla sua dimensione nominale e alla sua classe di resistenza. Sono dati i valori minimi di resistenza dei tubi indistintamente della loro tipologia.I progettisti ed i committenti, in funzione della specificità di particolari applicazioni, potranno anche chiedere resistenze maggiori purché espressamente specificate.La norma, invece, fornisce i valori di resistenza che, in mancanza di specifiche informazioni, dovranno essere assicurati dai produttori: viene fatta finalmente chiarezza su di un punto che tante contestazioni aveva suscitato per mancanza di riferimenti certi ed univoci e senza dover ricorrere, come spesso accadeva, a normative straniere. Nel cap. 5, “Requisiti specifici”, assumono particolare rilevanza i paragrafi 5.2.1,”Armature”, 5.2.2,”Copriferro” e 5.2.3,”Resistenza allo schiacciamento e fessurazione”. Nei primi due sono riportate, rispettivamente, la % minima di acciaio che deve essere presente nel tubo per essere considerato armato ed il copriferro che deve essere assicurato in un manufatto ove la resistenza agli agenti esterni, e quindi la durabilità, è particolarmente cimentata. Per assicurare che il manufatto abbia sia le caratteristiche che impongono le norme, sia quelle che il costruttore desidera garantire, è richiesto non solo il controllo di qualità di tipo sistematico sui materiali e sui processi, ma anche una verifica di tipo statistico sui prodotti finiti. Cosí nel cap.6, “Metodi di prova per i prodotti finiti”, sono riportati i controlli di: assorbimento d’acqua; · verifica delle finiture superficiali; caratteristiche geometriche; resistenza a momento flettente longitudinale; resistenza delle guarnizioni; resistenza allo schiacciamento; impermeabilità all’acqua del tubo e del giunto; verifica delle armature e del loro ricoprimento; resistenza del calcestruzzo. Nel cap.7,” Valutazione di conformità”, è riportata la valutazione di conformità con il Sistema di Assicurazione di Qualità del Produttore.Per la rintracciabilità e l’identificazione dei parametri fondamentali, i manufatti dovranno essere marcati secondo quanto riportato nel cap. 8,”Marcatura”.”La marcatura deve essere apposta su ogni elemento o, quando ciò non è praticabile, su ogni confezione di elementi. La marcatura deve essere indelebile e apposta in modo chiaramente visibile, e l’identificazione dell’elemento deve essere fatta in modo da escludere qualsiasi dubbio”. La marcatura deve contenere almeno le seguenti informazioni: numero e anno della norma; identificazione del Produttore, marchio di fabbrica e luogo di produzione; data di produzione; identificazione di usi speciali, quando necessario; identificazione delle diverse condizioni di servizio (eventuale per la posa); diametro e lunghezza; sigla per identificare la tipologia: U = non armato, A = armato con tondini di acciaio, F = rinforzato con fibre di acciaio”. Infine, negli allegati alla norma sono riportati i metodi di prova ed i procedimenti di campionamento: A) Metodi di prova e calcolo per guarnizioni di tenuta; B) Calcolo strutturale per tubi spinta; C) Metodo di prova per la resistenza schiacciamento; D) Metodo di prova per la resistenza a momento flettente longitudinale ; E) Metodo di prova per tenuta all’acqua; F) Metodo di prova per la determinazione dell’assorbimento d’acqua; G) Sistema di assicurazione della qualità del produttore; H) Procedure di campionamento per il controllo di prodotti finiti; I) Procedimenti di campionamento per il controllo continuo della tenuta all’acqua (tubo singolo) e della resistenza schiacciamento.Per ulteriori informazioni:ASSOBETON, http://www.assobeton.it, info@assobeton.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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