Il Kistefos Sculpture Park è il più grande parco di sculture del nord Europa. Situato nel comune di Jevnaker, a 80 km a nord di Oslo, il parco è stato fondato nel 1996 da Sveaas Christen, uomo d’affari norvegese che ha sfruttato il sito della ex fabbrica di famiglia per realizzare uno dei parchi scultorei più inconsueti di tutta Europa.
The Twist è solo l’ultima opera del parco. È stato progettato dallo studio di architettura Bjarke Ingels Group (BIG) e possiede una caratteristica che lo rende unico nel suo genere: la sua forma. L’edificio infatti, oltre a collegare due rive del fiume Randselva, può contare su una forma “twisterata”, intrecciata, che rende la struttura un po’ ponte e un po’ opera d’arte.
La struttura non solo consente ai visitatori di attraversare da una sponda all’altra, ma è anche in grado di ospitare mostre internazionali di arte contemporanea.
“The Twist è un ibrido che abbraccia diverse categorie: è un museo, è un ponte, è una scultura abitabile” spiegano gli architetti. “Come ponte, permette di attraversare l’intero Kistefos Park in un percorso continuo. Come museo collega due spazi distinti: la galleria interna e la vista panoramica esterna sul fiume. Un terzo spazio è creato dalla forma dell’edificio, che diventa un’altra scultura tra quelle presenti nel parco” concludono.

Il ponte intrecciato: stile, materiali e concept
Il “ponte artistico” di BIG è stato concepito come un “percorso continuo nel paesaggio“. Entrambi i lati dell’edificio fungono da ingresso principale: da sud, i visitatori entrano in uno spazio a doppia altezza, con tonalità chiare, che permettono di vedere l’intero edificio.
Viceversa, gli ospiti che arrivano da nord entrano in uno spazio panoramico con vista sul vecchio mulino dell’ex fabbrica e sul paesaggio circostante. Attraverso le finestre di vetro curvo, penetrano diversi tipi di luce diurna, contribuendo a creare tre distinte “gallerie”: un’ampia galleria illuminata naturalmente con vista panoramica sul lato nord; una galleria alta e scura supportata dall’illuminazione artificiale verso sud e, nel mezzo, uno spazio scultoreo con un filo di luce ambientale.
La geometria a doppia curva del museo è stata resa possibile grazie all’utilizzo di pannelli in alluminio (frutto della collaborazione con baumetall), disposti come una pila di libri. “Ovunque si guardi, si vedono archi e curve, spirali di Fibonacci e forme a sella, ma se si guarda più da vicino, ci si rende conto che tutto è creato da linee rette, fogli di alluminio e tavole di legno” spiegano gli architetti. “The Twist è una scultura organica composta da elementi razionali ripetitivi”.
“Da una serie di elementi rettilinei, il museo è stato realizzato in modo industriale ma allo stesso tempo è un edificio che riflette il suo ambiente naturale” afferma David Zahle, partner di BIG. “Mentre ti avvicini a The Twist, inizi a notare come il museo riflette gli alberi, le colline e l’acqua sottostante, costantemente luccicante, in grado di cambiare il suo dialogo con la natura”.
Img by BIG
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