Un’opera in mosaico vetroso a Treviso

Roberto Pamio ha firmato il progetto della torre contenente gli apparati per la telefonia mobile che sorgerà, come prevede il piano antenne comunale, in Piazza Matteotti, a Treviso.
L’obelisco, un modello unico nel suo genere, ha nel vetro di Murano il suo elemento caratterizzante: quasi 500 mila tesserine da 16 millimetri per 8.
Alta poco più di trenta metri e di sezione triangolare, la torre è realizzata in acciaio con finitura ruggine e rivestita con 36 pannelli in vetro, dodici per ognuno dei tre lati, di dimensioni di circa cm. 180×180, composti da un doppio vetro accoppiato e vetrocamera, al cui interno viene inserito il mosaico vitreo colorato di Murano.
Un laboratorio del Veneziano sta completando il certosino lavoro di composizione del mosaico: azzurro, blu cobalto e verde smeraldo caratterizzeranno i tre lati con inserti in giallo.
Il disegno del mosaico è stato studiato nei dettagli, con particolare attenzione all’effetto che dovrà produrre la luce del sole: la luce diurna naturale e quella serale artificiale, posta all’interno della torre, creeranno un effetto scenografico unico, come una grande lampada nel cuore della città.
La torre è stata infatti predisposta anche per ospitare al suo interno un gruppo di lampade.
L’impianto per la ripetizione delle onde elettromagnetiche sarà collocato sulla cima dell’antenna, ad un’altezza quindi di circa trenta metri. Tutte le apparecchiature di servizio saranno chiuse nella stanza sotto il complesso museale di Santa Caterina.
Il progetto è tale che si è ritenuto necessario rivedere l’intero piazzale, modellarne il disegno per renderlo capace di accogliere un elemento tecnologico di così elevato impatto visivo. Piazza Matteotti, su cui si affaccia il retro della chiesa di Santa Caterina risalente alla seconda metà del 1300, ora sede museale del Comune di Treviso, sorge nel centro della città, sull’asse che collega Porta San Tommaso con Porta Carlo Alberto.
La decorazione della pavimentazione della Piazza giova del contrasto cromatico di due pietre naturali come il marmo bianco di Trani e la Trachite grigia. Le lastre sono poste seguendo un disegno geometrico astratto, che con un netto alternarsi e incrociarsi di linee rette non parallele garantirà allo spazio una profondità e un calore particolari.
Il progetto illuminotecnico prevede che alcuni proiettori siano posizionati per illuminare il piazzale e l’opera in mosaico vetroso. La facciata di S. Caterina, con un nuovo ingresso, farà da sfondo alla Piazza e il suo disegno sarà sottolineato da luce a diversa temperatura di colore: una luce più calda per evidenziare il calore naturale del materiale e una luce più fredda per esaltarne i volumi. La luce complessiva della Piazza potrà essere variamente colorata in caso di eventi e manifestazioni particolari, grazie all’uso di alcuni proiettori.

Per ulteriori informazioni
www.studiopamio.com

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