Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A cura di: Tommaso Tautonico Indice degli argomenti Toggle Il centro esperienziale sostenibile e immerso nel verde Una mostra itinerante Migliorare la qualità della vita nella regione del Brabante, contribuendo a renderla più sostenibile per residenti e visitatori. È il principio che ha ispirato Midpoint Brabant, lo studio di architettura MVRDV e la Van Gogh Homeland Foundation ad unire le forze e sviluppare un’esperienza che celebra il paesaggio olandese che ispirò Vincent Van Gogh 150 anni fa. Pensato per la provincia settentrionale del Brabante, nei Paesi Bassi, Van Gogh Homeland mette in luce il grande amore dell’artista per questo paesaggio, come si vede in molti dei suoi dipinti. Eppure, più di un secolo dopo, quest’area è sotto pressione. Il numero di inondazioni è in aumento mentre agricoltori, città, e amanti della natura combattono per non perdere i propri spazi. “Combinando architettura, progettazione del paesaggio e sostenibilità, insieme all’esperienza nel settore del tempo libero dei nostri partner, vogliamo riaccendere l’entusiasmo di giovani e meno giovani per il paesaggio del Brabante”, fanno sapere dallo studio di architettura MVRDV. Il centro esperienziale sostenibile e immerso nel verde Van Gogh Homeland cerca di aumentare la consapevolezza sulle prossime sfide della regione. Ma, cosa più importante, mira a mostrare, come il paesaggio tanto amato da Vincent Van Gogh 150 anni fa possa essere reso più sostenibile e più verde in futuro. Il progetto si divide in tre parti: la Van Gogh Homeland Experience, un’attrazione sviluppata insieme al parco divertimenti Efteling; Van Gogh Homeland Biennale, con la prima edizione prevista per il 2025; e infine, il Van Gogh Homeland Atelier, un laboratorio creativo dove artisti, pensatori, giovani talenti, lavoreranno con alunni e studenti di tutti i livelli per ricercare intuizioni promettenti e soluzioni efficaci al futuro della regione. MVRDV e la fondazione VGH stanno concentrando i propri sforzi sullo sviluppo della biennale, per la quale Winy Maas, socio fondatore di MVRD, è stato selezionato come primo curatore. La Van Gogh Homeland Biennale sarà una mostra all’aperto piena di punti di riferimento visitabili e installazioni temporanee sparse per la regione, che porranno la domanda: come sta (ora) il Brabante? I visitatori possono intraprendere una spedizione attraverso dune temporanee, torri orticole e camere della pioggia. Ispirati dalla visione che l’artista aveva del paesaggio, i creatori accentuano le migliori caratteristiche del Brabante ed invitano gli ospiti a esplorare i limiti del suo utilizzo. “Se pensi alla sfida climatica, devi avere il coraggio di pensare in grande” dichiara Winy Maas. “Esplorare così tante possibilità può aprire la mente. La mostra all’aperto sarà composta da numerosi padiglioni collocati nel paesaggio, come un filo di perline. Non diamo ai visitatori un messaggio morale, ma lasciamo che sentano il cambiamento climatico. Mostriamo anche possibili soluzioni come una torre da giardino o una super duna. A mio parere, il compito per il prossimo futuro sta nell’intreccio della città con la natura” conclude. Una mostra itinerante Van Gogh Homeland parte dall’idea che la qualità della vita e la natura sono sotto pressione e che non stiamo intraprendendo azioni sufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici. All’interno del Brabant ci sono molte iniziative, storie e idee su come possiamo affrontare queste sfide. L’obiettivo del progetto è quello di organizzare la biennale in una zona diversa del Brabante ogni due anni. La prima edizione, fissata per l’anno 2025, si svolgerà nel Brabante centrale, con il comune di Tilburg come centro. “Questa biennale del Brabante si manifesterà non solo nel paesaggio, ma anche nel tessuto urbano”, commenta Joost Melis, direttore della Van Gogh Homeland Foundation. “Van Gogh Homeland nel suo complesso rafforzerà ulteriormente l’identità del Brabante. Grazie alla sua natura accessibile, ci aspettiamo che il modo in cui la Biennale presenta le informazioni, i giovani si sentano più coinvolti nella sfida della transizione, così come nel paesaggio che li circonda, che ovviamente gestiranno in futuro” conclude. img by mvrdv Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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