Vivere sugli alberi

Fuksas commenta uno dei cinque progetti vincitori del concorso Tree House. La manifestazione ha avuto un’affluenza straordinaria arrivando ad annoverare ben 500 partecipanti tra studenti ed architetti. L’idea di base era indubbiamente accattivante: realizzare una casa per le vacanze tra gli alberi in alcuni tra i luoghi più affascinanti della terra, le isole Fiji, il Vietnam le Hawaii. Oggetto delle riflessioni di Massimiliano Fuksas è la proposta del gruppo di progettazione tedesco composto da Marianne Bär, Jens Kolb e Peter Dörr. L’idea del team di architetti si concretizza in una serie di capsule di plastica sostenute da cavi e grazie a questi appese alle palme di cocco di un’isola immaginaria. La scocca, realizzata nello stesso materiale plastico delle imbarcazioni, ricorda la morfologia di una noce di cocco. Le capsule non contengono nessun mobile, l’arredamento è ricavato prefabbricando gli spazi in modo che tavoli, sedute, letti siano integrati nel guscio originale. Il metodo per giungere alla propria capsula, dotata di servizi igienici a terra, è costituito da uno speciale “canestro”. Le abitazioni, inoltre, possono essere collegate tra loro attraverso una serie di ponti sospesi. Le capsule, sotto l’effetto della brezza marina rinviando gli abitanti alla vita prenatale. Si tratta di un’avveniristica proposta che si sviluppa sulla scia dell’attuale ricerca di soluzioni insediative nei luoghi di villeggiature meno invasive e dannose nei confronti dell’ambiente.

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