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A cura di: Tommaso Tautonico Come creare una connessione tra architettura e ambiente circostante? È la risposta che cerca di dare lo studio di architettura giapponese Junya Ishigami+Associates con il Zaishui Art Museum, il museo sviluppato su una superficie di 20.000 mq costruito su un lago artificiale nella zona di Rizhao, nella provincia di Shandong. La scelta di costruirlo in una zona in forte espansione non è casuale, ma è dettata dalla volontà di renderlo fruibile e visitabile da chi si dirige nella nuova area. “C’è qualcosa di solitario negli edifici cinesi che si ergono isolati, come se fossero immersi nel loro ambiente sconfinato” ha dichiarato Junya Ishigami, a capo dello studio di architettura che ha realizzato il progetto. “Si ha questa impressione sia nelle città che negli ambienti lontani dalle aree edificate. Tutto ciò rende evidente la necessità di creare una connessione tra l’architettura e l’ambiente circostante”. Un serpentone di un chilometro su un lago artificiale Il Zaishui Art Museum si snoda sulla superficie del lago per circa un chilometro. Al suo interno l’altezza raggiunge i 4,5 metri e il suo sottile tetto in cemento fluttua in alcuni punti, creando l’impressione che emerga dal lago. La scelta degli architetti di posizionare pannelli di vetro tra le colonne che costellato le superfici laterali non è casuale. Questa soluzione garantisce sia la vista sul lago ma soprattutto permette all’acqua di essere convogliata all’interno grazie a delle piccole fessure posizionate nella parte inferiore dei pannelli. Una scelta che permette di ricreare l’ambiente naturale all’interno del museo, naturalmente sommerso in alcuni punti. “La superficie del lago è riprodotta all’interno dell’edificio, con il pavimento che in alcuni punti è sommerso dall’acqua. Una scelta stilistica che crea la sensazione di pattinare sul lago pur essendo all’interno” dichiara Junya Ishigami. All’interno è un susseguirsi di sensazioni e paesaggi. In alcuni punti l’acqua si sostituisce al pavimento, in altri, il soffitto più alto permette l’ingresso di abbondante luce naturale mentre dove il soffitto è più basso, il soffitto si riflette sull’acqua. Il gigante gentile Ishigami paragona il museo ad una folata di vento che passa sul lago. Pur essendo un’opera imponente, il museo è perfettamente integrato nel paesaggio circostante. Sembra che architettura e natura non solo convivano, ma interagiscano tra loro. Un rapporto sottolineato dalla capacità di ricreare l’ambiente naturale esterno all’interno del museo, dando vita ad un nuovo rapporto tra natura e uomo. Attualmente il museo d’arte ospita una mostra sul tema del cioccolato con varie opere d’arte ma, la sua disposizione e i suoi numerosi spazi permettono all’edificio di adattarsi a qualunque necessità espositiva e a varie tipologie di mostre. Img by pagina instagram studio Junya Ishigami+Associates Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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